Il 76enne lo sapeva perché amico del proprietario di quella casa. Stando a quanto denunciato, la donna aveva da poco finito di lavorare e si trovava in strada davanti al palazzo quando l’anziano, dopo essersi affacciato al balcone della sua abitazione, l’avrebbe fatta salire in casa con una scusa, per poi afferrarla, stringerla a sé, baciarle il viso per poi cercare di baciarla sulle labbra. «Dammi un bacio, passiamo una mattinata di sesso insieme» fu la frase che le avrebbe detto quel giorno, per poi spingerla contro il muro. Ma le fu più forte e più agile. Riuscì a divincolarsi e a fuggire via, con diverse persone che l’avrebbero vista correre in lacrime giù per la scale e i vestiti in disordine, tra queste anche la barista. Nel corso dell’istruttoria sono state ascoltate diverse persone, ma ieri la barista ha confermato quanto raccontò all’epoca agli investigatori, ossia che non sentì l’uomo chiamare la donna delle pulizie dal balcone prima che lei salisse, né tantomeno la vide scendere in lacrime o con gli abiti in disordine. Assolto il 76enne difeso dall’avvocato Daniele Di Furia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA