Gli episodi di violenza, iniziati nel 2010, allorquando la vittima, ancora bambina, aveva appena 12 anni, si sono protratti fino al 2016. È stata la madre ad indurre la giovane vittima ad intrattenere rapporti sessuali con il suo aguzzino percependone i relativi compensi. Una vicenda nata in un contesto familiare di assoluto degrado. Dopo la morte della madre, la ragazza era riuscita a trovare la forza di rifiutare ulteriori incontri a quell’uomo. Questi però non ha desistito dal porre in essere una vera e propria attività persecutoria fatta di pedinamenti, appostamenti davanti scuola e continui contatti telefonici, (più di 400 le telefonate e gli sms in chat censite tra il 2017 ed il 2019) pur di adescarla ulteriormente.
Il seguito è storia di oggi allorquando all’anziano, con regolare famiglia a carico, è stata applicata la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla vittima e divieto di comunicare con qualsiasi mezzo con la stessa. Ha subito una perquisizione domiciliare un altro indagato per analoghi fatti, un 80enne che da tempo aveva interrotto la frequentazione con la ragazza dopo averla abusata negli anni 2006/2007.
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