Prestiti usurai e minacce a una parrucchiera: arrestata una 51enne di Pescara

Prestiti usurai e minacce a una parrucchiera: arrestata una 51enne di Pescara
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Sabato 31 Ottobre 2020, 16:24 - Ultimo aggiornamento: 18:36

Una 51enne di Pescara è stata arrestata dalla polizia di Stato per i reati di usura ed estorsione ai danni di una imprenditrice della zona. P.F. è caduta nella trappola degli agenti della squadra mobile di Pescara, che l’hanno colta in flagrante dopo che si era fatta consegnare dalla vittima, cui aveva dato appuntamento in un centro commerciale, l’ennesima rata di un prestito che doveva servire a risollevare le sorti dell’attività economica della donna - che gestisce un negozio da parrucchiere – e che si era rivelato invece l’inizio di un vero e proprio incubo.

A fronte dei primi mille euro ricevuti da P.F. agli inizi del 2018, la vittima si era vista chiedere la restituzione di 1.400 euro. Nonostante la evidente esosità della richiesta, era stata costretta ad accettare il tasso usurario. Aveva poi chiesto alla P.F. altri tremila euro, sottostando al pagamento di interessi altrettanto illeciti ed esosi, restituiti attraverso frequenti versamenti in contanti o tramite ricariche di postepay. Nel complesso, prima di richiedere aiuto alla polizia, era stata costretta a restituire una somma ben superiore ai quattromila euro ricevuti.

Invece di estinguersi, la sonna da restituire aumentava sempre di più, allora la vittima si è fatta coraggio e si è rivolta alla squadra mobile della questura di Pescara, con la denuncia sono state avviate indagini. Agli agenti della terza sezione, che si occupa di reati contro il patrimonio, la donna ha raccontato delle continue telefonate ricevute da P.F., che pur di ottenere i suoi soldi, e delle velate intimidazioni.  P.F. di esprimeva con un linguaggio criptico e convenzionale, parlando di prodotti per capelli ma sottintendendo in realtà richieste di denaro (in un caso le aveva fatto presente che le erano arrivate solo «due fiale e mezzo» mentre le altre due fiale e mezzo non le erano arrivate; dove per una fiala, come chiarito dalla stessa vittima, si intendevano cento euro).

Martedì scorso l’ennesima telefonata fatta alla vittima, in cui la esortava a recarsi  in un centro commerciale di Pescara per parlare.

La parrucchiera ha informato gli agenti della Mobile, i quali avendo chiaro che di lì a poco si sarebbe concretizzata l’ennesima consegna, siono andati anche loro all’appuntamento, confondendosi tra gli avventori.

I poliziotti hanno così assistito alla conversazione tra le due donne, vertente, come ipotizzato, sulla somma che F.P., secondo i suoi personali calcoli, pretendeva dall’imprenditrice. La vittima le ha consegnato due banconote da cinquanta euro, i cui numeri di serie erano stati  annotati dai poliziotti. Terminato l’incontro, prima che riuscisse ad allontanarsi dalla struttura, F.P è stata fermata e sottoposta a perquisizione personale, rinvenendo all’interno della giacca le due banconote. E' stata così arrestata in flagranza per i reati di usura ed estorsione.

Il pm  Marina Tommolini, titolare dell’indagine, ha chiesto la convalida dell’arresto e l’applicazione di una misura cautelare nei confronti della donna, ritenendo sussistenti gravi indizi di colpevolezza per i reati di estorsione ed usura aggravata. il gip Antonella Di Carlo ritenendo fondati gli elementi a carico della donna, ha convalidato l’arresto disponendo  che venisse ristretta nella sua abitazione in esecuzione della misura cautelare degli arresti domiciliari. 

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