L'Aquila, specializzandi in fuga: braccio di ferro con l'Università

L'Aquila, specializzandi in fuga: braccio di ferro con l'Università
di Daniela Rosone
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Mercoledì 4 Settembre 2019, 15:09
L’AQUILA - Nel 2018 dei 73 laureati all’Aquila che hanno avuto una borsa di specializzazione solo 15 hanno deciso di scegliere una borsa in città. Una situazione che non cambia nel 2019. Dei 63 candidati che si sono laureati e hanno avuto la borsa, solo 14 hanno scelto la città come sede di specializzazione.

Dati forniti da Massimo Minerva, presidente di ALS - Associazione Liberi Specializzandi - fattore 2a, che afferma di aver iniziato questa ricerca e battaglia fatta di numeri dopo essere stato contattato da diversi specializzandi. Minerva ha messo nero su bianco i tentativi di fuga relativi agli ultimi tre concorsi. Ben 63 persone avrebbero provato ad andar via secondo il presidente. Alcuni optando per lo stesso tipo di specializzazione ma per frequentarla in altra sede. Quest’anno, sostiene, due medici hanno lasciato radiologia per andare a Milano e Catanzaro, perdendo gli anni frequentati all’Aquila. Non a caso le ultime due borse statali di radiologia 2019 scelte in Italia, precisa Minerva, sono state scelte all’Aquila. La rettrice Paola Inverardi ha già affermato a questo giornale che l’Università esaminerà caso per caso le situazioni dando il nulla osta a chi ne avesse effettivamente diritto. Minerva insiste ribattendo che gli specializzandi si stanno muovendo per vie legali per ottenere il nulla osta rifiutato. Per di più Minerva ha mostrato un documento del 30 agosto che fa vedere il diniego a più di dieci specializzandi che avrebbero voluto spostarsi dalla scuola di ginecologia.

Per lui tali dinieghi si trasformeranno in ricorsi al Tar che verranno vinti dagli specializzandi. I decreti del Miur specificano che “ove lo specializzando iscritto a scuole non accreditate presenti apposita istanza di trasferimento […], l’Ateneo […] concede il nulla osta al trasferimento”, ricorda.

Se l’ateneo non rilascia il nulla osta è possibile avviare un’azione legale entro 60 giorni dal rigetto. Le 89 borse di studio stanziate quest’anno sono: 1 per Allergologia ed immunologia clinica; 8 per Anestesia Rianimazione e Terapia Intensiva e del dolore; 5 per Chirurgia Generale; 2 per Endocrinologia e malattie del metabolismo; 5 per Geriatria; 6 per Igiene e medicina preventiva, 1 per Malattie dell'apparato cardiovascolare; 3 per Malattie dell'apparato digerente; 10 per Medicina d'emergenza-urgenza; 6 per Medicina interna, 1 per Neurologia; 3 per Neuropsichiatria infantile; 8 per Ortopedia e traumatologia, 1 per Patologia Clinica e Biochimica Clinica; 4 per Psichiatria; 12 per Radiodiagnostica; 4 per Radioterapia, 3 per Reumatologia e 6 per Urologia. I posti alla facoltà di Medicina sono aumentati negli ultimi anni.

Ad oggi però non si ha contezza del numero preciso di specializzandi che sono riusciti a spostarsi. Minerva precisa pure che in base a note ministeriali non è prevista l’esistenza di scuole aggregate. Nel 2018, sostiene ancora, hanno avuto un contratto di specializzazione 90 medici iscritti all’Ordine dei medici dell’Aquila, quindi residenti in provincia. Solo 8 di loro hanno scelto l’Università dell’Aquila. L’8,9%.
 
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