SOCIAL'AQ/ Un fenomeno virale in Rete gli scatti del fotografo aquilano Roberto Dundee

Palazzo dell'Emiciclo tricolore - foto Roberto Dundee
di Sabrina Giangrande
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Sabato 31 Ottobre 2020, 15:37

L'AQUILA - Il periodo non è dei migliori, ma L’Aquila si sa, resiste alle intemperie con coraggio e determinazione, così come lo storico fotografo aquilano Roberto Dundee che si occupa di fotografia dal 1972, quarant’otto anni fa, un’attività che persegue e con un archivio fotografico di quasi 25mila immagini, riservato, nel suo studio, intento nel suo lavoro di un pomeriggio qualunque, in una giornata segnata sempre da notizie tristi dai bollettini dei contagi che continuano a salire.
«Nonostante in molti mi abbiano richiesto la pubblicazione delle infinite foto scattate nel post sisma, non ho mai accettato, poiché nutro un profondo rispetto per la mia città» inizia così a raccontarsi Roberto, la sua operosa attività fotografica, soprattutto sul profilo Facebook ha iniziato a postare immagini durante il periodo della ricostruzione, tracciando l’evoluzione di una rinascita, la “biografia fotografica” della città, come in un diario da far rivedere agli aquilani stessi. Si nota spesso nelle sue foto l’utilizzo di un’angolazione diversa, e a quanto da lui stesso affermato «voglio mostrare L’Aquila dalla sua angolazione migliore, rispecchiando quello che la gente vuole vedere, molte sono in versione notturna- spiega- perché con il buio rimangono nascoste le imperfezioni al fine di creare una bella immagine che possa lasciare un ricordo e aggiunge: «Prima L’Aquila era scontata, dopo il terremoto gli aquilani ne stanno riscoprendo una nuova», riferendosi ai restauri conservativi che stanno riportando alla luce, monumenti e palazzi di estrema bellezza.


Nei giorni immediatamente successivi al terremoto, il 9 aprile del 2009 ha inoltre collaborato, con “l’Agence France-Presse” (agenzia di stampa francese fondata nel 1835, tra le più importanti e autorevoli al mondo), offrendo alla troupe oltre che la sua esperienza anche l’appoggio del suo studio fotografico “La Scatola Magica” che seppur ridotto male, per via del sisma, è stato di supporto per la creazione di spot riguardanti l’evento terremoto, che sono stati poi esportati in Francia, «per me un’esperienza sicuramente positiva e di accrescimento, che in quei giorni successivi al sisma sono stati momenti di evasione dalla drammatica situazione che stavamo vivendo ma, ogni volta che tornavo alla stazione- racconta Roberto celando dietro la mascherina, l’espressione malinconica nel ricordare - perché ero sfollato, nei vagoni dei treni, come tanti aquilani e quando tornavo la sera il pensiero andava al disastro del terremoto con le immagini indelebili dei crolli».


Alla domanda, se dovesse pensare a tre foto emblematiche della città, passato, presente e futuro risponde «per il passato penserei sicuramente a piazza Duomo, con il suo mercato storico, mentre per il presente, la stessa piazza, perché guardandola ti rendi conto che le cose da ricostruire sono diminuite e in ultimo per il futuro una foto simbolo potrebbe essere quella relativa al Palazzo dell’Emiciclo, perché da punto di incontro del passato vissuto da giovane studente, insieme ai miei coetanei che corteggiavano le ragazze che frequentavano la scuola, adesso lo vedo come una svolta futuristica con il gioco di luci del colonnato che riescono a farti vivere la città e ogni evento importante che viene svolto a L’Aquila assume colori diversi come per il Giro d’Italia, si tinge di rosa oppure il giorno della giornata commemorativa del 6 aprile assume i colori del tricolore, verde bianco e rosso».

I colori intensi di una città in rinascita, per un futuro di immagini che vogliono raccontare di eventi sempre migliori, raccolti in un diario virtuale visibile a tutti i fruitori dei canali Social.


Sabrina Giangrande
socialaq99@gmail.com

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