Usura, interessi fino al 400 per cento: un arresto

Usura, interessi fino al 400 per cento: un arresto
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Domenica 25 Marzo 2018, 10:53
Trovandosi in gravi difficoltà economiche e non sapendo come pagare le spese, si rivolge ad un conoscente. E da questo momento per un commerciante di Montesilvano (Pescara) inizia l'inferno. A fronte di un prestito di quasi 20 mila euro, il conoscente ne pretende in cambio 220 mila. Per mesi la vittima subisce minacce di morte e intimidazioni. Poi, letteralmente sfiancato dalle pressioni del suo aguzzino, decide di rivolgersi ai carabinieri. E ieri per un 37enne di origine campane, Rudy Apetino, residente da tempo a Montesilvano, è scattato l'arresto. Su ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Nicola Colantonio su richiesta del pm Valentina D'Agostino è stato rinchiuso in carcere con le accuse di usura ed estorsione.

Le indagini, condotte carabinieri della compagnia di Montesilvano, diretti dal capitano Vincenzo Falce, hanno preso il via a fine dicembre. Subito, già nel giro di poche settimane, sono arrivati i primi riscontri investigativi e bancari a quanto denunciato dal commerciante, un venditore al dettaglio. Si è quindi scoperto che, nel primo semestre del 2016, per fronteggiare incombenti difficoltà economiche la vittima si era fatta prestare una somma di poco inferiore a 10 mila euro da Apetino. L’accordo prevedeva che ne avrebbe restituiti 16 mila, in rate mensili di quattromila euro, a partire dal mese di agosto. Le rate però si rivelano troppo esose e lui non ce la fa a pagare. A questo punto, il 37enne gli concede in prestito altri 10 mila euro, pretendendo altre somme di denaro, facendo così ben presto lievitare il debito a circa 220 mila euro. Per farsi pagare lo minaccia di morte e lo spaventa, dicendogli che se non avesse onorato gli impegni presi e le scadenze avrebbe subito ritorsioni da parte di persone molto pericolose a lui vicine. Le intimidazioni sono continue. Il commerciante è talmente terrorizzato e soggiogato da dargli non solo i soldi che riesce a racimolare, ma addirittura arriva a sottoscrivere un contratto di locazione, regolarmente registrato, di un appartamento di Montesilvano all'interno del quale vanno a vivere Apetino e i suoi familiari.

Gli accertamenti patrimoniali hanno documentato che il tasso di interesse usuraio pagato dalla vittima oscilla tra il 280% e il 400%. Alla fine, esasperato decide di andare a parlare con i carabinieri, con cui pian piano comincia a confidarsi, a raccontare la sua situazione economica e l'incubo in cui era finito. Un incubo durato oltre un anno.
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