Ucraina, troppo stress durante il viaggio della speranza: mamma incinta rischia di partorire. Ricoverata all'Aquila

L'ospedale dell'Aquila
di Marianna Galeota
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Martedì 8 Marzo 2022, 09:10

E' arrivata venerdì scorso, nel reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'ospedale San Salvatore, una giovane donna ucraina incinta e in fuga dalla guerra. La donna, alla 34esima settimana di gestazione, era in preda alle contrazioni, probabilmente dovute allo stress del lungo viaggio in auto fino all'Aquila.

La ragazza, che ha 24 anni, è stata curata dai medici e dal personale del reparto diretto dal professor Maurizio Guido. «E' arrivata venerdì pomeriggio visibilmente scossa dopo tutto quello che ha passato e con attività contrattile collegata alla stanchezza del viaggio e allo stress, ma non abbiamo riscontrato condizioni patologiche. La donna è stata visitata ed è stato eseguito un controllo ecografico. Le contrazioni non erano particolarmente preoccupanti - afferma il primario - Oggi (ieri, ndr) tuttavia, l'abbiamo fatta ritornare in reparto per eseguire di nuovo tutti gli esami e il pre-ricovero per tenerci pronti per il parto, che speriamo sia più lontano possibile. Devo sottolineare che la gravidanza è stata ben seguita in Ucraina. Avremo comunque modo di seguirla nell'iter della gravidanza come normalmente facciamo, facendoci carico delle prossime sei settimane che mancano al parto».


La donna è arrivata all'Aquila dove c'erano ad attenderla alcuni familiari che vivono nel capoluogo e che potranno assisterla.

Ieri sera, intanto, un'altra giovane donna incinta è giunta nel capoluogo. La donna, dopo essere scappata dall'Ucraina, si è rifugiata per qualche giorno in Ungheria.

«I parenti ci hanno avvertito che arriverà per essere visitata dopo un lungo viaggio in auto- prosegue-. Siamo pronti a gestire un'emergenza, sapendo che c'è una forte percentuale di popolazione ucraina che è presente sia nella Marsica che nella provincia dell'Aquila. Ci aspettiamo quindi che arrivino persone che abbiano bisogno. Per questo ci stiamo coordinando con la direzione generale e la direzione sanitaria per fare in modo che queste donne possano avere una corsia preferenziale, in modo tale che non ci siano impedimenti di nessuna natura, garantendo il massimo dell'assistenza. Salteremo quindi tutti i passaggi burocratici, trattandosi di una fase emergenziale, anche se queste donne sono considerate extra-europee e, in quanto tali, incorrerebbero normalmente in una serie di complicazioni burocratiche. Il dipartimento Materno-Infantile garantirà a queste donne e questi bambini un'accoglienza a tutto tondo».
 

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