Assolto in quanto incapace di intendere e volere al momento del fatto e, in applicazione della misura di sicurezza, come richiesto da accusa e difesa, collocato immediatamente in una comunità terapeutica. Si è chiuso così ieri all'Aquila dinanzi al giudice Roberto Ferrari il processo con il rito abbreviato condizionato alla perizia sulla capacità di intendere e di volere, al 15enne di Bucchianico che l'8 luglio del 2022 uccise dentro casa il nonno, di 78 anni, colpendolo con pugni, calci, sedie e un aspirapolvere.
Un'udienza durata circa un'ora e mezzo, durante la quale è stato esaminato il perito Simona Ceccoli, psichiatra, incaricato dal giudice del Tribunale per i minorenni dell'Aquila di accertare la capacità di intendere e di volere al momento del fatto, e la pericolosità sociale del ragazzo.
Il perito, cha ha ricostruito la storia clinica del ragazzo anche prima del fatto, ha illustrato tutti gli elementi che erano anche pregressi, ha tratteggiato criticità che vengono da lontano. Ne viene fuori un complesso di situazioni critiche che connotano una personalità schizoide, che va curata, e che comporta la dispercezione della realtà.