Uccide il padre che picchia la madre: Massimo Cocco resta in libertà. «Legittima difesa»

Massimo Cocco
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Domenica 7 Giugno 2020, 09:09 - Ultimo aggiornamento: 12:06
E' accusato di aver ucciso il padre ma resta in libertà, perchè potrebbe aver ucciso per legittima difesa. Così si è conclusa per ora la tragedia che ieri ha sconvolto Brittoli (Pescara) e che ha distrutto un'intera famiglia. Per difendere la madre, al culmine di una colluttazione, un 47enne ha ucciso il padre: Cesidio Cocco di 73 anni, carpentiere in pensione. L'uomo, Massimo Cocco, titolare di una imprese edile, è ora indagato a piede libero dalla procura con l'accusa di omicidio aggravato; la madre C.M.D.S., di 66 anni, è ricoverata in ospedale a causa delle botte ricevute dal marito mentre la vittima è all'obitorio del Santo Spirito in attesa che venga eseguita l'autopsia e chiarisca nel dettaglio quello che è avvenuto.



La tragedia familiare si è consumata, ieri attorno alle 8.30 in una abitazione di contrada San Giuseppe 16, vicino al cimitero di Brittoli, dove il 73enne viveva con la moglie e uno dei suoi quattro figli maschi. Un ragazzo con problemi di disabilità, che per fortuna pare non abbia assistito alla scena. Da quanto emerso, la coppia avrebbe iniziato a discutere in maniera molto animata. Urla e rumori tanto che, ad un certo punto, preoccupati i vicini di casa hanno deciso di avvisare il figlio Massimo, che abita a neppure cento metri di distanza.

Quando è arrivato dai genitori, l'uomo ha visto che il padre stava massacrando la madre, gonfia in viso e sanguinante. Con il padre è nata subito una colluttazione, al culmine della quale è stata lanciata anche una sedia, che ha colpito il 73enne. Fato sta che l'anziano è stramazzato senza dare più segni di vita. Immediatamente sono stati allertati i soccorsi. Sul posto è giunta, in pochi minuti, una ambulanza medicalizzata da Pianella. Ma per Cocco non c'è stato nulla da fare. La moglie è stata invece trasportata in codice rosso con l'elisoccorso del 118 al Santo Spirito, dove le sono state riscontrare diverse ferite lacero-contuse, una anche alla testa, e la rottura del setto nasale. Sul luogo della tragedia, i carabinieri della compagnia di Penne, diretti dal capitano Giovanni De Rosa che si stanno occupando delle indagini insieme ai militari del Nucleo Investigativo.

Subito ascoltato il 47enne, alla presenza del suo avvocato Cinzia Marganella, il quale in maniera lucida ha raccontato la sua versione dei fatti. Avrebbe cercato solo di difendere la madre da una morte sicura. Al suo arrivo in casa dei genitori, si sarebbe trovato davanti la madre a terra e il padre che la picchiava a sangue. A quel punto, avrebbe cercato di dividerli e con il padre sarebbe nata una colluttazione. L'uomo ha quindi riferito, molto scosso, che non era la prima volta che il padre malmenava la madre tanto che in passato era stato denunciato. Una sorta di padre-padrone. In ospedale è stata poi sentita anche la donna, molto provata. Sulla base degli elementi raccolti, gli inquirenti stanno valutando la discriminante della legittima difesa, ragion per cui nei confronti di Cocco non è scattato l'arresto, ma solo la denuncia. Fondamentale per capire come è morto il 73enne sarà l'autopsia. Di una prima ricognizione cadaverica si è occupato il medico legale Ildo Polidoro.
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