Chieti, truffano anziana di 85 anni in sedia a rotelle

Chieti, truffano anziana di 85 anni in sedia a rotelle
di Gianluca Lettieri
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Sabato 7 Ottobre 2017, 11:08
Si sono approfittati dell’ingenuità di un’anziana disabile, costretta a vivere su una sedia a rotelle, per mettere a segno l’ennesima truffa. Stavolta la vittima dell’odiosa azione di una banda di malviventi è stata una 85enne che abita a Chieti. Ieri mattina, poco dopo le dieci, la pensionata ha ricevuto una telefonata da parte di un falso avvocato. «Buongiorno signora - ha esordito il truffatore -. Suo figlio è stato arrestato perché aveva la macchina senza assicurazione. È stato lui a incaricarmi di chiamarla. Per rilasciarlo servono tremila euro». Presa dal panico, l’anziana ha creduto a quelle parole perdendo completamente la bussola. «Ora in casa ho solo mille euro», è stata la sua risposta. A quel punto il sedicente avvocato le ha annunciato che, a breve, un suo collaboratore l’avrebbe comunque raggiunta a casa per ritirare i soldi. Il che è avvenuto poco dopo: la donna ha consegnato mille euro in contanti all’uomo che si è presentato alla porta della sua abitazione.

A distanza di neanche un paio d’ore, il figlio dell’anziana è tornato a casa e l’85enne ha scoperto di essere stata raggirata. Quando sono stati allertati i carabinieri, i truffatori erano già lontani. Sul caso indagano i militari della stazione di Chieti principale e del nucleo operativo e radiomobile. Gli ultimi casi di truffa “porta a porta” sono stati denunciati la scorsa settimana in pieno centro, nel cuore della Civitella e sul viale alberato che porta alla villa comunale. Vittime, anche in queste circostanze, due pensionate. Si può ipotizzare che a colpire siano bande ben organizzate, i cui componenti battono a tappeto interi quartieri e condomini a caccia di anziani che abitano soli, facilmente impressionabili e, di conseguenza, prede perfette per scucire denaro nel più breve tempo possibile. Le raccomandazioni delle forze dell’ordine sono quelle di sempre: mai fidarsi degli sconosciuti, mai farli entrare in casa, mai consegnare denaro. E, in caso di dubbio, è sempre meglio telefonare al 112 o al 113.
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