Sul posto, oltre ai carabinieri della locale stazione, anche l'anatomopatologo Giuseppe Sciarra che ha effettuato l'ispezione cadaverica nell'appartamento escludendo la morte dell'uomo per cause violente, tesi già in parte scartata anche dai carabinieri che non avevano trovato nessun segno di effrazione in casa che potesse far pensare all'intromissione di estranei all'interno. Dagli esami del medico legale, è emerso infine che A.D. era morto almeno da 20 giorni a seguito di uno scompenso cardiaco che non gli ha lasciato scampo. Da quanto ricostruito, il 66enne non ha quindi fatto in tempo a chiedere aiuto ed è rimasto in quella stanza per diversi giorni. Dopo le formalità di rito, la salma è stata riconsegnata ai fratelli dell'uomo (non residenti in zona) per i funerali. Una storia triste, e non è la prima in Val Vibrata, di una vita solitaria che spesso tante persone sono costrette ad affrontare nell'indifferenza e nel silenzio: non è dato sapere se qualcuno che si fosse trovato in casa con lui sarebbe riuscito a salvarlo, ma il fatto che per più di 20 giorni nessuno lo abbia cercato (come un parente o un amico) e, preoccupatosi poi per non aver ricevuto nessuna risposta, abbia fatto scattare l'allarme, lascia pensare a un vero e proprio dramma, l'ennesimo, della solitudine.
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