Rischio trivelle per il mare di Pescara
e Sulmona dice no al gasdotto Snam

Rischio trivelle per il mare di Pescara e Sulmona dice no al gasdotto Snam
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Martedì 23 Settembre 2014, 12:03 - Ultimo aggiornamento: 12:04
L’assalto delle trivelle al mare Adriatico prosegue senza sosta: lo scorso 31 luglio la societ Enel Longanesi Developments ha presentato una domanda al ministero dello sviluppo economico per ottenere un permesso di ricerca di idrocarburi in un tratto di mare antistante Pescara vasto olte 73 mila, le stesse dimensioni di un parco nazionale come quello della Majella. A denunciarlo il Forum abruzzese dei movimenti per l’acqua.



l’ennesima dimostrazione - si legge in una nota - che il mare Adriatico sempre di pi nelle mire delle multinazionali petrolifere favorite dalla sciagurata politica degli ultimi governi italiani, prima Monti, poi Letta e ora Renzi. Quest’ultimo con il cosiddetto decreto Sblocca Italia-Italia fossile vuole trivellare praticamente ovunque nel belpaese e in Abruzzo. Invece di favorire il risparmio e l’efficienza energetica e scommettere sull’energia prodotta da sole, acqua e vento, puntando sulle tecnologie pi moderne, una politica miope rischia di istradare la nostra regione sulla strada ormai moribonda dell’industria petrolifera, responsabile del collasso ambientale e climatico in atto sulla terra.



Il Forum dell’acqua punta l’indice contro gli interessi delle major del petrolio che, spiega la nota, oltre all’ambiente sarebbero penalizzanti anche per l’economia diffusa, visto che l’industria degli idrocarburi crea pochissimi posti di lavoro rispetto a turismo, fonti rinnovabili, pesca ed agricoltura. Questo senza considerare i gravissimi danni ambientali che connotano tutte le aree interessate da prospezioni ed estrazioni di idrocarburi. Questa ennesima istanza si aggiunge alla enorme mole di titoli gi rilasciati in questi anni lungo la costa italiana dell’Adriatico, a riprova che i croati stanno solo copiando le politiche irresponsabili di noi italiani.

Il Forum abruzzese dei movimenti per l’acqua parteciper oggi al consiglio comunale straordinario convocato a Pescara per discutere sulla deriva petrolifera e sul decreto Sblocca trivelle di Renzi che ora all’esame del parlamento. Chiederemo di prendere posizione - si sottolinea nella nota - deliberando la pi ferma opposizione al provvedimento e inviando entro il 28 settembre le proprie osservazioni negative ai vari progetti che interessano da vicino la costa pescarese a cominciare dal progetto Elsa2 per il quale in corso la procedura di Valutazione di impatto ambientale. Sulla nuova richiesta di autorizzazione alle ricerche petrolifere il deputato di Sel Gianni Melilla ha presentato un’interrogazione.



SNAM - Nell’ampio parterre di parlamentari, sindaci, consiglieri, presidenti e assessori regionali, la standing ovation del cinema Pacifico è per Mario Pizzola, animatore dalla prima ora del comitato per l’ambiente contro la centrale e il metanodotto Snam. In fondo è per lui e per quel gruppo di «Davide» che oggi si può ancora pensare di poter «caricare la fionda» contro «Golia»: quella Snam, cioè, che bypassando pareri contrari delle istituzioni e volontà popolare, ha fatto mettere all’ordine del giorno del prossimo 30 settembre una conferenza dei servizi dalla quale non si potrà più tornare indietro.



La consapevolezza che si è alla vigilia di un passaggio cruciale e definitivo è anche delle istituzioni che, ora, chiedono l’immediata sconvocazione dell’appuntamento per poter vagliare nel dettaglio soluzioni alternative al tracciato. «Domani chiamerò personalmente il vice ministro Claudio De Vincenti - ha annunciato il governatore d'Abruzzo, Luciano D’Alfonso - per rinviare la seduta. Sullo spostamento del tracciato c’è unità d’intenti politici (erano presenti ieri al Pacifico rappresentanti di tutti gli schieramenti, dal Pd, al Pdl, da Sel ai 5 Stelle, ndr), una dettagliata conoscenza delle carte e un ordinamento che ci permette di avere voce in capitolo sulle politiche energetiche, perché materia concorrente».



E il suo vice Giovanni Lolli fa capire che questa prerogativa, l’Abruzzo, la eserciterà fino in fondo: «Daremo comunque parere contrario bloccando la conferenza dei servizi - ha detto Lolli - se il governo vorrà andare avanti dovrà ricorrere a poteri che gli sono propri, ma che sono stati usati raramente». Qualche preoccupazione in più la aggiunge Gianni Melilla, perché allo studio del governo c'è proprio una norma che permette di ridurre il potere di veto delle Regioni. Su una cosa tutti sono d’accordo: la Valle Peligna ha una vocazione turistico-ambientale che non è compatibile con il progetto della Snam che, costi quel che costi, deve essere dirottato sulla dorsale adriatica, con «il potenziamento - ha detto Lolli - di Cupello». (p.iav.)
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