Treno veloce per Pescara, i dettagli:
550 metri di bretella, 18 mesi di lavori
I fondi nel masterplan Abruzzo

La bretella
di Stefano Dascoli
2 Minuti di Lettura
Giovedì 10 Dicembre 2015, 12:30 - Ultimo aggiornamento: 12:31
L'AQUILA - Adesso, quando va bene, occorrono due ore e dieci minuti, con partenza alle 20.15 dall’Aquila.

Quando va male anche tre ore (partenza 13.45 e arrivo alle 16.43). Con un obbligo: il cambio a Sulmona. E’ questa la storia della tratta ferroviaria L’Aquila-Pescara, ovvero di quello che dovrebbe essere il collegamento più importante in regione tra i due poli principali. Le cose potrebbero cambiare col progetto che il governatore Luciano D’Alfonso ha fortemente voluto nel masterplan che sarà parte integrante del piano per il Sud di Renzi: la riattivazione della bretella a Nord ovest della stazione di Sulmona, nei pressi di Pratola, che consentirebbe un collegamento diretto Terni-Pescara e, quindi, anche con L’Aquila, quest’ultimo in un’ora e venti circa.

I DATI
Dopo l’anticipazione del Messaggero, ieri Rfi (Rete ferroviaria italiana) ha fatto pervenire ulteriori dati tecnici. Si tratta di un pezzo di ferrovia di circa 550 metri di lunghezza, da riattivare e ammodernare (sicurezza e tecnologia), per un costo stimato che può andare dai 5 ai 9 milioni di euro, realizzabile in un anno e mezzo o giù di lì. Al momento il progetto è classificabile come un obiettivo, seppur prioritario, fissato dalla Regione. Prima che possa diventare cantierabile ha bisogno di stanziamenti (dovrebbero arrivare dal masterplan) e, ovviamente, di tutto l’iter di approvazione progettuale. Quello che rende tutti più ottimisti è la fattibilità dell’opera e la convinzione che arriva da D’Alfonso che la ritiene strategica per lo sviluppo. Tanto per citare un fattore, basti sapere che la proprietà dei terreni è già di Rfi e questo consente di bypassare una serie di ostacoli. Resterebbe da sciogliere, ma in una seconda fase, il nodo dei mezzi: attualmente la tratta L’Aquila-Sulmona non è elettrificata, mentre quella Sulmona-Pescara sì.

Questo imporrebbe, in linea teorica, l’utilizzo di treni diesel e non dei moderni jazz già introdotti sulla Pescara-Roma. In ogni caso la notizia del progetto è esplosa in Rete, incontrando un generale favore e inducendo alla riflessione anche su un altro asse strategico: la velocizzazione dei collegamenti ferroviari anche con la Capitale. Anche su questo qualcosa presto potrebbe muoversi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA