Totò Saia, sindaco e medico: addio al camice ma non alla politica

Totò Saia, sindaco e medico: addio al camice ma non alla politica
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Venerdì 26 Maggio 2017, 11:16
Troppo "bello" il suo lavoro per smettere al traguardo dei Settanta. Se non fosse per quella legge che non ammette proroghe, il sindaco Antonio Saia, per tutti Totò, il medico di famiglia a San Valentino l'avrebbe fatto ancora a lungo. Come suo padre che chiuse l'ambulatorio quando di primavere ne aveva contate 80. Altri tempi. Oggi non si può. Da ieri, giorno del suo settantesimo compleanno, il sindaco medico è in pensione. Dopo 46 anni di servizio. Quasi mezzo secolo trascorso tra l'ambulatorio e le stanze della politica a tutti i livelli. Dalla guida del suo piccolo Comune al Parlamento. Medico e comunista. Un binomio inscindibile destinato a rimanere tale.

«E' un giorno che vivo con un po' di malinconia. - commenta il neo pensionato. E l'inizio di una nuova fase della vita. Ma andare in pensione come medico di famiglia non significa chiudere con la medicina. Continuerò a mettere a disposizione la mia professionalità. E comunque sarò sempre disponibile a dare una mano quando serve». Lo sanno bene i sanvalentinesi che da quasi cento anni hanno affidato la loro salute alla famiglia Saia. «Mio padre - racconta - è stato medico del paese fino ad 80 anni. Io mi sono ritrovato a curare pazienti adulti che lui aveva fatto nascere. Sono stati anni pieni di momenti belli e meno belli, anche se non è mai facile trovarsi vicino alla sofferenza».

La medicina come passione di famiglia. «Mio figlio - continua Saia - è cardiologo a Bologna. Anche il figlio di mia sorella ha scelto di fare il medico e ha uno studio in paese. Non ha il mio cognome, ma è sempre della famiglia». Tutta personale, invece, la passione per la politica dell'ex medico di San Valentino. Che da oggi avrà più tempo da dedicare al governo del suo Comune, dove nel 2013 è tornato ad occupare la poltrona di sindaco. Nel curriculum da record del politico comunista figurano, a più riprese, 30 anni da sindaco, una breve presenza in Consiglio Provinciale, tre volte in Consiglio Regionale (due elezioni e un subentro come primo dei non eletti) e, dal 1994 al 2001 alla Camera dei Deputati. E tante battaglie politiche. «Sempre da comunista - tiene a precisare: dal Pci a Rifondazione e ai Comunisti Italiani». Quanto al futuro, Saia ha le idee chiare: «Finisco questo mandato e intanto sono interessato a quel che succede. Mi piace l'idea di Giuliano Pisapia. Quella di riunire il Centro e la Sinistra mi sembra una delle migliori prospettive. Gliel'ho anche scritto a Giuliano». Saia non ha fretta. La sua passione politica non va in pensione.
 
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