Figlia positiva, i genitori a casa in quarantena senza stipendio

Figlia positiva, i genitori a casa in quarantena senza stipendio
di Maurizio Di Biagio
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Domenica 29 Agosto 2021, 16:02

In quarantena fiduciaria a casa da 10 giorni per via della figlia positiva, Mauro Ceci e Angela D’Amario di Tortoreto, in provincia di Teramo, sono sospesi dal lavoro senza ricevere il salario, senza indennità di malattia dall’ Inps, con ricadute economiche che si riflettono negativamente sulla vita di tutti i giorni. «Tra me e mia moglie, entrambi con tampone negativo – spiega Mauro Ceci, Rsu della Fiom alla Betafence – ci viene a mancare buona parte della busta paga, quasi uno stipendio: sono soldi su cui non possiamo più contare a fine mese per le nostre spese quotidiane». E di questi tempi non è poco, anche luce delle vicende aziendali che stanno attanagliando la ditta di Tortoreto, nell’occhio del ciclone per le misure di licenziamento portate avanti.  Lei invece è una postina che lavora a Teramo: «Ora chi ci pagherà lo stipendio?» si chiedono perplessi i due. 

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«L’ennesimo costo di una pandemia che si addossa sulle spalle di lavoratrici e lavoratori» afferma Natascia Innamorati della Fiom Cgil. Ma cosa è successo? Da poco tempo la quarantena per un contatto con il  Covid-19 non è più considerata malattia perché l’Inps ha chiarito che l’indennità non potrà essere erogata a causa della mancanza di risorse per gli eventi avvenuti relativi al 2021, ma solo per tutto il 2020 nel limite delle risorse stanziate. La storia della famiglia Ceci di Tortoreto è partita martedì 17 agosto quando la loro figlia di 17 anni è risultata positiva: da premettere che sono tutti e tre vaccinati. «Ha voluto fare il tampone per scrupolo – spiega Mauro Ceci - perché soffriva di un leggero mal di testa da qualche giorno e dal momento che la ragazza frequenta spesso i nonni, tra l’altro anche loro vaccinati, ha voluto approfondire. Lei positiva, noi risultati negativi: il risultato dell’esame, ripetuto ieri mattina, verrà reso noto domani. Appena giunta la positività di Francesca, subito ci siamo auto isolati». Non hanno potuto nemmeno prendersi un periodo di ferie per ammortizzare il colpo del mancati salario, perché già tutte consumate. «Lo Stato si deve svegliare per evitare che le persone come noi non denuncino l’accaduto per non perdere i soldi», precisa Mauro che aggiunge come invece «ai positivi in quarantena invece la malattia è riconosciuta».
Su questa vicenda sono insorti i sindacati confederali: in una lettera firmata da Cgil, Cisl, Uil hanno chiesto al Governo un intervento normativo urgente che consenta all’Istituto di assicurare alle lavoratrici e ai lavoratori le tutele.

In funzione di ciò, dichiara Innamorati, «se un lavoratore ha qualche dubbio d’ora in poi si farà i fatti propri, visto che non prenderà lo stipendio se sta a casa, un salario tra l’altro già provato da cassa integrazione ed altro. La circolare è uscita ad agosto nel periodo in cui si va in ferie».

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