​Terrorismo: blitz Ros contro
neofascisti, 14 arresti

​Terrorismo: blitz Ros contro neofascisti, 14 arresti
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Lunedì 22 Dicembre 2014, 10:20 - Ultimo aggiornamento: 12:48
L'AQUILA Quattordici arresti in varie regioni italiane e perquisizioni a carico di altri 31 indagati. E' il risultato di un blitz dei carabinieri del Ros, coordinati dalla procura dell'Aquila, contro un "gruppo clandestino che, richiamandosi agli ideali del disciolto movimento politico neofascista 'Ordine Nuovo', progettava azioni violente nei confronti di obiettivi istituzionali, utilizzando i social network quale strumenti di propaganda eversiva". Nell'ordinanza di custodia cautelare si contestano i reati di associazione con finalita' di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico ed associazione finalizzata all'incitamento, alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. I carabinieri hanno anche documentato "i ripetuti tentativi degli indagati di reperire armi, tramite una rapina gia' pianificata o approvvigionamenti all'estero". Delle 14 ordinanze di custodia cautelare emesse nell'ambito dell'operazione «Aquila Nera», 11 sono in carcere e tre ai domiciliari, nei confronti di altrettanti indagati per «associazione e con finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico e associazione finalizzata all'incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi».

In particolare, le indagini sono partite attorno al gruppo guidato da Stefano Manni, 48 anni, originario di Ascoli Piceno ma residente a Montesilvano, il quale vanta un legame di parentela con Gianni Nardi, terrorista neofascista che negli anni '70 insieme a Stefano Delle Chiaie, Giancarlo Esposti e Salvatore Vivirito, era uno dei maggiori esponenti di Ordine Nuovo. Oltre ad attentati a magistrati, secondo l'accusa il gruppo avrebbe elaborato un piano »volto a mirare la stabilità sociale attraverso il compimento di atti violenti« nei confronti di Prefetture, Questure e uffici di Equitalia e anche previsto, in un secondo momento di partecipare alle elezioni politiche con un proprio partito.

Un secondo arrestato è Rutilio Sermonti che aveva un ruolo di indirizzo ideologico, in particolare di «estensore di una nuova costituzione repubblicana basata su un ordine costituzionale di ispirazione marcatamente fascista». Residente nella provincia di Ascoli Piceno, ex aderente a Ordine Nuovo, Sermonti è considerato un prolifico scrittore-artista ed è ritenuto una delle figure più importanti del panorama degli intellettuali di destra in Italia. Si è intanto appreso che Stefano Manni, leader del gruppo neofascista, fino a 10 anni fa era nell'Arma dei carabinieri. Durante le indagini sono state utilizzate anche persone sotto copertura.
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