In particolare, le indagini sono partite attorno al gruppo guidato da Stefano Manni, 48 anni, originario di Ascoli Piceno ma residente a Montesilvano, il quale vanta un legame di parentela con Gianni Nardi, terrorista neofascista che negli anni '70 insieme a Stefano Delle Chiaie, Giancarlo Esposti e Salvatore Vivirito, era uno dei maggiori esponenti di Ordine Nuovo. Oltre ad attentati a magistrati, secondo l'accusa il gruppo avrebbe elaborato un piano »volto a mirare la stabilità sociale attraverso il compimento di atti violenti« nei confronti di Prefetture, Questure e uffici di Equitalia e anche previsto, in un secondo momento di partecipare alle elezioni politiche con un proprio partito.
Un secondo arrestato è Rutilio Sermonti che aveva un ruolo di indirizzo ideologico, in particolare di «estensore di una nuova costituzione repubblicana basata su un ordine costituzionale di ispirazione marcatamente fascista». Residente nella provincia di Ascoli Piceno, ex aderente a Ordine Nuovo, Sermonti è considerato un prolifico scrittore-artista ed è ritenuto una delle figure più importanti del panorama degli intellettuali di destra in Italia. Si è intanto appreso che Stefano Manni, leader del gruppo neofascista, fino a 10 anni fa era nell'Arma dei carabinieri. Durante le indagini sono state utilizzate anche persone sotto copertura.
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