Terremoto, mancato allarme prima delle scosse: doppia condanna per lo Stato. Pagherà 1,5 milioni

Terremoto, mancato allarme prima delle scosse: doppia condanna per lo Stato. Pagherà 1,5 milioni
di Marcello Ianni
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Giovedì 2 Marzo 2023, 08:32

Terremoto dell'Aquila, doppia condanna per i crolli: lo Stato deve pagare 1,5 milioni per il mancato allarme prima delle scosse.

Da una parte Teresa Cepparulo, di 60 anni, insegnante in pensione della scuola "De Amicis"; dall'altra Andrea Cupillari, 31 anni, esperto in informatica e fotografo, entrambi uniti dallo stesso destino: quello di essersi fidati delle dichiarazioni rese dal vice capo Dipartimento della Protezione civile, Bernardo De Bernardinis, qualche giorno prima della scossa del 6 aprile del 2009. Le vicende delle due vittime del sisma sono state recentemente affrontate dal Tribunale civile dell'Aquila (presieduto da Baldovino De Sensi) che ha nuovamente sancito la responsabilità della Presidenza del Consiglio dei ministri (organo che sovrintende l'operato del Dipartimento di Protezione civile) in ordine ai due decessi e al ferimento di una terza persona, ovvero il figlio dell'insegnante in pensione. Per la morte della Cepparulo e il ferimento del figlio (caso seguito dagli avvocati Claudio Verini e Giuseppe Fisauli), il giudice ha riconosciuto un danno complessivo di 650mila euro.

I testi sentiti nel corso dell'istruttoria (compreso il figlio della donna, rimasto sotto le macerie dell'edificio in via Campo di Fossa, crollo che ha provocato trenta vittime) hanno riferito di come la Cepparulo nelle ore immediatamente precedenti alle 3.32 aveva comunicato, nel corso di una telefonata, l'intenzione di trascorrere la notte in casa «in quanto rassicurata anche dalle dichiarazioni di De Bernardinis divulgate dagli organi di stampa». Dunque, per il crollo di via Campo di Fossa, a differenza della "sentenza choc" (giudice Marina Ccoci) che aveva assegnato alle vittime il 30% di corresponsabilità per non essere uscite di casa con conseguente decurtazione del risarcimento, anche questa decisione conferma che invece la popolazione venne rassicurata.
Un analogo comportamento venne tenuto da Andrea Cupillari (avvocato Claudio Verini): ai suoi eredi la Presidenza del Consiglio dei ministri dovrà restituire oltre 870mila euro circa.

Anche in questo caso le testimonianze raccolte hanno evidenziato come il giovane «anziché dormire in macchina come aveva fatto in altre occasioni all'acuirsi dello sciame, la notte tra il 5 ed il 6 aprile 2009, restava a dormire all'interno della sua abitazione in via Dei Martiri a Onna, in compagnia della fidanzata (Benedetta Pezzopane di 27 anni, anche lei deceduta) con indosso unicamente gli slip e senza assumere nessuna cautela».

Senza le rassicurazioni sempre di De Bernardinis «il giovane avrebbe attuato altre regole prudenziali di comportamento». Precisando sul punto, i testimoni hanno raccontato al giudice di come il giovane «in più occasioni aveva passato la notte in macchina e, dopo le scosse del 31 marzo 2009, aveva manifestato l'intenzione di recarsi per qualche giorno a Perugia. Dopo la riunione della Commissione grandi rischi, l'atteggiamento del Cupillari era cambiato e risultava improntato ad una moderata tranquillità, sulla scorta delle dichiarazioni correlate a tale riunione, che apparivano promanare da un organo scientifico, da cui poteva dedursi, come nella specie è stato, che la faglia sismica si stesse "scaricando" in ragione delle continue scosse di lieve e moderata intensità». «La maggiore tranquillità di Cupillari,- si legge sempre nella sentenza- emerge laddove il teste Di Rocco, presente all'estrazione del cadavere, ha riferito che lo stesso indossasse solo biancheria intima».

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