Terremoto, Legnini: «Siamo a metà della Ricostruzione»

Il commissario per la Ricostruzione, Giovanni Legnini
di Saverio Occhiuto
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Mercoledì 26 Ottobre 2022, 10:34

 Il 14 febbraio del 2020 la presidenza del Consiglio dei ministri, su decreto firmato da Giuseppe Conte, conferisce a Giovanni Legnini l'incarico di Commissario alla Ricostruzione per gli eventi sismici che hanno colpito il centro Italia tra il 2016 e il 2017. Dieci giorni dopo la città di Milano e altre province della Lombardia e del Veneto sono travolte dall'epidemia da Covid-19. Una emergenza che in poche settimane raggiungerà l'intero territorio nazionale. Così per l'avvocato di Roccamontepiano, già parlamentare, sottosegretario, consigliere regionale e vice presidente del Csm, l'ultima avventura al servizio del Paese e del suo Abruzzo inizia in salita, prima della forte accelerazione che ha segnato l'attività commissariale tra il 2021 e il 2022. A fine dicembre il secondo mandato conferito a Legnini da palazzo Chigi scadrà e sarà il nuovo governo a decidere cosa fare: cambio della guardia o proroga dell'incarico.


Cosa si aspetta?
«Sul proseguo del mio mandato oltre il 31 dicembre non tocca a me dare indicazioni ma, legittimamente, al governo appena insediato. Al quale ho appena formulato gli auguri di buon lavoro».


A che punto siamo con la ricostruzione nelle quattro regioni interessate dal sisma?
«In una fase ormai avanzata. Solo nell'anno in corso, grazie al lavoro con le Regioni e i Comuni, la ricostruzione private è ulteriormente cresciuta, seppure in un quadro di difficoltà legato alla scarsa disponibilità di imprese e professionisti, anche a causa dell'esplosione dei prezzi e degli impegni straordinari dovuti al 110%. Ma l'anno in corso è segnato positivamente dall'integrazione tra ricostruzione e sviluppo, con l'attuazione di molti progetti legati al Pnrr, attuato dalle due governace 2009 e 2016, tra loro integrate nella cabina di coordinamento che ricomprende i presidenti delle Regioni e i sindaci».


Insomma, sembra di capire che al nuovo governo consegnerà un percorso in discesa?
«Le difficoltà ci sono, ma la strada è tracciata e i risultati sono importanti.

In queste settimane stiamo ricevendo centinaia di domande di insediamento di micro imprese, e anche di dimensioni medio-grandi».


Proviamo a entrare nel dettaglio dei numeri.
«Alla data del 30 settembre scorso le richieste di contributo per la ricostruzione degli immobili privati ammontavano a 23.420, per un importo complessivo di 8,2miliardi: 13.089 nelle Marche (5,6miliardi), 3805 in Umbria (1,05miliardi), 4.000 in Abruzzo (790milioni), 2.517 nel Lazio (834milioni). Sempre a fine settembre, i progetti approvati con la concessione del contributo da parte degli Uffici Speciali Regionali erano 14.958, per un valore complessivo di 4miliardi 758milioni di euro (3,7miliardi a fine 2021 e 1,6miliardi a fine 2020), di cui: 3,2miliardi nelle Marche, 585milioni in Umbria, 576 nel Lazio, 344 in Abruzzo».


Qual è lo stato dei lavori?
«A fronte di 15mila cantieri autorizzati, sempre alla data del 30 settembre, risultavano conclusi i lavori in 7.762 edifici o aggregati edilizi con oltre 17.680 singole unità immobiliari al loro interno: 4.937 nelle Marche, 1.232 in Umbria, 713 nel Lazio. I nuovi interventi approvati per l'Abruzzo ammontano a 114,7milioni di euro, aggiuntivi rispetto ai 432milioni della ricostruzione pubblica appena approvati, per 253 interventi complessivi (388 aggiungendo anche le chiese). Sempre per quel che riguarda l'Abruzzo, gli interventi finanziati dal fondo complementare Pnrr ammontano a 261milioni per il cratere 2009, più i 43milioni destinati ai comuni del cratere 2016, per un totale di 303milioni».

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