Dopo GoPago e Conio, Vincenzo Di Nicola passa all'Inps: «Servizi più facili e fruibili»

Dopo GoPago e Conio, Vincenzo Di Nicola passa all'Inps: «Servizi più facili e fruibili»
di Teodora Poeta
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Venerdì 22 Gennaio 2021, 09:45 - Ultimo aggiornamento: 09:47

Dalle startup alla pubblica amministrazione, è il teramano Vincenzo Di Nicola, 41 anni, co-fondatore di GoPago, l’uomo chiamato dall’Inps per la rivoluzione tecnologia del proprio sistema. Lui stesso, lo scorso aprile, aveva criticato l’Istituto di previdenza dopo che il server non aveva retto il carico del traffico di domande dei cittadini per il bonus Covid-19, con la colpa data a dei non meglio precisati hacker. Oggi, però, è proprio Di Nicola ad essere stato nominato dall’Inps, con un contratto di tre anni, nuovo responsabile per l’innovazione tecnologica e la trasformazione digitale.

«Ho realizzato un sogno: ho finalmente l’onore di servire, concretamente, il mio Paese – ha annunciato su tutti i suoi profili social - Un grande potere, ma soprattutto una grande responsabilità verso tutti i cittadini. E farò di tutto per meritarmi sul campo la fiducia accordata». Nato a Teramo, dove ha frequentato il liceo scientifico Einstein, si è laureato con il massimo dei voti e la lode in Ingegneria informatica a Bologna per poi volare negli Usa dove si è specializzato ed ha iniziato a lavorare. E’ stato il co-fondatore di GoPago, la startup pioniera nei pagamenti mobili venduta ad Amazon, e di Conio, società che offre prodotti e tecnologie per i Bitcoin.

Sui suoi profili social, oltre ai numerosi viaggi, ci sono le immagini della sua terra, l’Abruzzo, e della sua città, «dove torno appena posso – dice – perché a Sant’Atto ci sono i miei genitori». Ed è proprio per il lavoro che hanno svolto loro, sua madre per 34 anni al Telegrafo e alle Poste, suo padre per 33 anni, invece, al Comune, che Di Nicola si sente «un figlio della pubblica amministrazione». Quella pubblica amministrazione che gli ha consentito una bellissima infanzia e di crescere sano. A quanto pare, adesso, è arrivato il momento di poter dare il suo contributo.

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Ma in cosa consisterà questo incarico? «Il mio compito – spiega - sarà quello di aprire l’Inps al mondo di questi anni ‘20. Ci tengo però a dire che non si tratterà di introdurre tecnologia nuova fine a sé stessa, bensì soluzioni semplici, intuitive, e soprattutto incentrate sui bisogni del cittadino. Il sito web è ovviamente la parte più visibile e che necessiterà di grande lavoro di modernizzazione. Ma sono tanti i servizi che l’Inps eroga, e su cui è fondamentale un lavoro certosino di razionalizzazione per renderli facilmente fruibili. Sarà uno sforzo titanico. Ma, se abbiamo successo, costituirà una pietra miliare per lo sviluppo del Paese. Finora ho sempre lavorato e creato impresa nel settore privato. Adesso nel pubblico ho un’norme occasione, quella di moltiplicare per mille questi risultati, aiutando non solo nel breve i cittadini ad usufruire di migliori servizi, ma gettando anche nel lungo termine le basi per la creazione di lavori ad alto impatto tecnologico e sociale». 

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