Non vuole più vendergli l'auto e lui tenta di investirlo sette volte: arrestato

Non vuole più vendergli l'auto e lui tenta di investirlo sette volte: arrestato
di Teodora Poeta
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Martedì 22 Giugno 2021, 08:16


Ha investito con l‘intenzione di uccidere l’uomo dal quale avrebbe dovuto acquistare un’auto. Una compravendita saltata una decina di giorni prima perché non si era raggiunto l’accordo sulla somma da pagare. E così, dopo un appuntamento fissato tramite un amico comune è scoppiata prima una lite. E’ stato grazie al senso civico dei cittadini che hanno assistito e subito chiamato il 112 che i Carabinieri sono riusciti a ricostruire l’esatta dinamica di quanto accaduto la notte dello scorso 27 aprile a Sant’Egidio alla Vibrata, in provincia di Teramo. Inizialmente, infatti, l’uomo rimato gravemente ferito, un 39enne della provincia di Ascoli Piceno, ha raccontato di essere stato investito da un pirata della strada poi fuggito. Riascoltando le chiamate dei cittadini e andando a guardare le immagini di alcune telecamere private di videosorveglianza, i militari hanno però capito che la vittima aveva mentito agli inquirenti la notte stessa dell’incidente. Ieri, A.S., 28enne di Sant’Omero di origini rom è stato quindi arrestato con l’accusa di tentato omicidio su ordinanza di custodia cautelare chiesta ed ottenuta dal pm Enrica Medori.

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Dalla ricostruzione degli inquirenti è lui che per ben sette volte, dopo il litigio, ha tentato di investire il 39enne, riuscendoci all’ultimo tentativo, dopo aver accelerato con la sua auto proprio nell’intento di volerlo schiacciare. E’ tutto immortalato nelle immagini delle telecamere di sorveglianza, ma anche nei ricordi, terribili, di chi quelle scene le ha viste e subito dopo denunciate. Alla base del tentativo di omicidio una compravendita saltata di un’autovettura che proprio il 28enne avrebbe dovuto acquistare dall’ascolano. L’acquisto, però, non è stato fatto perché una decina di giorni prima qualcosa non è andato: il prezzo richiesto è cambiato, la somma è salita e l’attuale indagato non ha accettato le nuove condizioni. Il 27 aprile è stato un conoscente comune (lui estraneo ai fatti, ndr) che ha organizzato l’incontro a Sant’Egidio, in una stradina periferica. Al momento del fatto questa terza persona non era presente, ma è arrivata dopo l’investimento. Anche su questo aspetto si stanno concentrando ora gli investigatori per capire perché era stato organizzato l’appuntamento e perché in periferia e non in centro paese per di più nel cuore della notte. Tutto, infatti, è accaduto intorno alle 3. A quell’ora sono intervenuti i soccorsi che hanno poi allertato i Carabinieri dopo il trasporto della vittima all’ospedale di Sant’Omero. Importanti sono le lesioni riportate dal 39enne, che è stato investito in pieno dall’auto ed ha ferite anche maxillo facciali con un’iniziale prognosi di trenta giorni, avendo rischiato anche la vita proprio per la dinamica dell’incidente così come confermano i militari.

A svolgere le indagini sono stati i carabinieri della stazione di Sant’Egidio coadiuvati dopo dai colleghi del Nucleo operativo di Alba Adriatica. 

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