Coronavirus, chiusi tutti i negozi cinesi
Regali ai bambini della famiglia contagiata

Coronavirus, chiusi tutti i negozi cinesi Regali ai bambini della famiglia contagiata
di Tito Di Persio
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Mercoledì 4 Marzo 2020, 11:05 - Ultimo aggiornamento: 15:37

Perplessità a Roseto degli Abruzzi per la chiusura delle attività cinesi. Tutti i rosetani si ponevano la stessa domanda: «Come mai tutti i negozi dei cinesi sono chiusi?». Chiusura avvenuta in concomitanza con il primo positivo al Covid19 in Abruzzo, il 50enne bancario, che da Brugherio, in provincia di Monza, era arrivato a Roseto con la famiglia per trascorrere alcuni giorni nella casa estiva.
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Non c’è mistero. «Abbiamo deciso di abbassare le serrande per senso civico. Questa cosa non ci è stata imposta, chiudiamo in piena autonomia, dato che in Cina la serrata ha arginato la diffusione del Coronavirus» ha spiegato Wu Zhiqiang, portavoce della comunità cinese quando ha scritto al prefetto di Napoli lo scorso 27 febbraio. Iniziativa poi sposata dalla comunità asiatica su quasi tutto il territorio nazionale. Lo stop riguarda tutti i tipi di esercizi commerciali, inclusi i supermarket, i ristoranti e i megastore. La gran parte degli imprenditori orientali ha aderito alla serrata indetta come «misura precauzionale per evitare il più possibile situazioni a rischio - ha spiegato W Zhiqiang - Non c’è una cura per il Covid-19 e l’unico mezzo di contrasto è quello di ridurre al minimo la possibilità di contagio, per questo chiudiamo temporaneamente le attività e limitiamo i nostri spostamenti, chi potrà, resterà in casa con scorte di cibo e riso». La chiusura sarà protratta in alcune province fino al 5 marzo e in quelle dove sono presenti casi di contagio fino al 15.

 


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Erano attese per ieri sera le controanalisi sulla presenza del Coronavirus nella moglie i due figli del “paziente 1” dell’Abruzzo, il 50enne brianzolo. Nel primo test eseguito nei laboratori del centro di riferimento regionale di Pescara sono risultati positivi al Covid 19 la moglie e il figlio di 8 anni. L’esame sulla figlia ha invece dato esito dubbio. «Anche nella giornata di ieri – dice una nota la Asl di Teramo - si confermano le ottime condizioni cliniche dei quattro pazienti ricoverati in malattie Infettive dell’ospedale di Teramo. I bambini vengono regolarmente visitati anche dal pediatra, in modo da garantire una gestione multidisciplinare dei piccoli pazienti che tenga conto delle loro specificità».
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A Brugherio è stata posta in isolamento precauzionale la classe della scuola elementare. I bambini devono misurare la febbre due volte al giorno; durante il periodo di quarantena, i genitori vengono contattati quotidianamente dagli operatori Ats. I compagni del ragazzino dovranno stare in quarantena a casa fino a venerdì, quando scadranno i 14 giorni dall’ultimo contatto. Le misure precauzionali sarebbero state adottate anche per la scuola materna frequentata dalla sorellina. «I soli da controllare sono i bimbi che, come giustamente ha detto ieri una mamma coinvolta - afferma il sindaco di Brughiero Marco Troiano - non sono agli arresti, con le giuste cautele potrebbero pure uscire di casa, ovviamente stando attenti ai luoghi affollati. Le altre classi della scuola non sono state contattate, le altre famiglie non sono coinvolte e la questione riguarda solo chi riceverà una telefonata da Ats e nessun altro». Lo stesso primo cittadino in una nota sul suo profilo Facebook ne approfitta per ringraziare di cuore i teramani, «che hanno regalato giochi ai bambini lombardi in isolamento, al personale infermieristico sono stati consegnati pannolini, giocattoli e cioccolata per il bimbo di 8 anni e la bimba di 4. Voglio allora ringraziare Stefano Alessiani, l’autore del gesto. Grazie a Teramo, per la cura e l’attenzione verso i nostri concittadini».

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