«Ti sciolgo nell’acido». Sette mesi all’ex marito

«Non farmi incattivire, se non la smetti ti picchio nel sonno. Sai che io ho fatto un patto con i siciliani e sai anche che queste persone hanno il 41 bis»

«Ti sciolgo nell acido». Sette mesi all ex marito
di Teodora Poeta
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Giovedì 25 Maggio 2023, 09:45

Ha continuato a vivere con il marito nonostante il loro matrimonio fosse finito da tempo, poi, però, quando sono arrivati alla separazione di fatto la situazione è ulteriormente peggiorata con lui che è arrivato a minacciarla di morte. «Tanto prima o poi ti sciolgo nell’ acido - le avrebbe detto -. Non farmi incattivire, se non la smetti ti picchio nel sonno. State amministrando i miei soldi, tanto qui non vi godrete niente. Sai che io ho fatto un patto con i siciliani e sai anche che queste persone hanno il 41 bis». Ieri, quest’uomo, un 52enne teramano, è stato condannato a 7 mesi di reclusione, pena sospesa, dalla giudice monocratica Claudia Di Valerio. A processo era finito per maltrattamenti in famiglia contro la sua ex e la figlia della donna (entrambe parti civili e assistite dall’avvocata Caterina Lettieri), ma il reato è stato riqualificato in minaccia e lesioni. Così com’è stato ribadito in aula in fase di conclusioni, una testimonianza su tutte avrebbe confermato la situazione che si viveva in casa ed è stata quella del figlio all’epoca 17enne della coppia che proprio per paura che potesse accadere qualcosa alla mamma, di notte dormiva con lei a sua protezione. «Ti svegli con l’ansia e stai tutti i giorni con l’ansia», ha riferito il ragazzo quando è stato ascoltato come testimone. Tra i motivi dei continui litigi c’erano i soldi che dopo una vita agiata sono venuti a mancare. Ma a quanto pare più che alla famiglia, il 52enne era attaccato “alla sua roba”, come ha sottolineato l’avvocato di parte civile.


I FATTI
I fatti denunciati risalgono al 2020. Tra questi c’è anche un episodio di lesione con sette giorni di prognosi in seguito ad una spinta data da lui alla sua ex che sarebbe finita con la spalla e la testa contro una parete. Quel giorno la donna stava appoggiata al lavello della cucina per fare colazione quando lui l’avrebbe afferrata per un braccio con forza: «Vedi di scansarti». Alla vigilia di Natale sempre di tre anni fa, invece, dopo che l’ex moglie gli avrebbe fatto presente che doveva contribuire alle spese domestiche, lui, invece, gli avrebbe risposto: «Preparati un bel vestito per il funerale di tua figlia. Solo lei. Tu mi servi». È stato solo dopo l’avvio della separazione legale che la donna ha trovato il coraggio di denunciarlo e dare così avvio all’indagine che ha portato fino al processo. Difensore del 52enne è l’avvocata Federica Benguardato. Al termine della requisitoria la pm d’udienza aveva chiesto 2 anni di reclusione.
 

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