Sergio Amadio morto sul lavoro, ultimo gesto d'amore: donati gli organi

L'uomo, 64 anni, è caduto da un trabattello. Il sindaco di Sant'Egidio alla Vibrata, Elicio Romandini: «Era un volontario della cooperativa Le Ali, aiutava le persone con problemi di tossicodipendenza, grave perdita per tutta la comunità»

Sergio Amadio morto sul lavoro, ultimo gesto d'amore: donati gli organi
di Teodora Poeta
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Sabato 20 Maggio 2023, 09:38 - Ultimo aggiornamento: 10:54

Non ce l’ha fatta Sergio Amadio, l’artigiano 64enne di Sant’Egidio alla Vibrata, in provincia di Teramo, titolare di una piccola impresa edile, che martedì scorso è caduto dal ponteggio mobile mentre stava lavorando all’interno di un salumificio a Torano Nuovo ed è precipitato da un’altezza di circa quattro metri. Ieri, purtroppo, i sanitari hanno dichiarato la morte cerebrale e subito dopo sono iniziate le procedure per la valutazione dell’espianto degli organi, avvenuto poi durante la notte.


Dal giorno dell’incidente sul lavoro Amadio si trovava nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Mazzini dov’era stato immediatamente trasferito in elisoccorso già in gravissime condizioni. Per tentare di salvarlo era stato sottoposto anche a un delicato intervento da parte dell’equipe della Neurochirurgia che tuttavia pur essendo riuscito, non è stato sufficiente ad aiutarlo per uscire dallo stato ormai irreversibile in cui si trovava. Ieri sono partite le procedure per l’espianto degli organi dopo che i familiari, come da suo volere, hanno dato il consenso. Un profondo atto di amore, l’ultimo di Sergio, che permetterà di salvare altre vite di persone in lista da attesa, a volte da anni, per ricevere un organo compatibile.
Tre anni fa Sergio era diventato nonno. Lascia due figli e la moglie Beatrice. Persona molto stimata, per dieci anni è stato il presidente della cooperativa sociale Le Ali, dove, gratuitamente, aveva fatto anche molti lavori di sistemazione degli alloggi per i ragazzi che sono ospitati. «Grave perdita per tutta la comunità - dice il sindaco Elicio Romandini - Sergio era un volontario instancabile, con la cooperativa aiutava i ragazzi con problemi di tossicodipendenza.

Si è sempre impegnato nell’attività di volontariato».


Sul fronte delle indagini, ora, la procura, che già aveva aperto un fascicolo finito sulla scrivania della pm Silvia Scamurra, ha iscritto come atto dovuto in questa fase, un primo indagato per omicidio colposo. Si tratta del committente dei lavori che erano stati affidati alla piccola impresa di Amadio. Il 64enne, infatti, quella mattina si trovava nel salumificio di Torano perché stava tinteggiando. Secondo la prima ricostruzione che hanno fatto nell’immediatezza dei fatti i carabinieri di Nereto, intervenuti sul posto, insieme ai colleghi del nucleo ispettorato del lavoro, quando il 64enne è precipitato si trovava sul trabattello, che è un ponteggio mobile poi posto sotto sequestro. Nei giorni scorsi, anche con l’ausilio di personale della Asl, sono scattati i primi controlli per valutare gli aspetti che riguardano proprio le misure di sicurezza. Tutto adesso da approfondire, con alcune presunte irregolarità che pare già stiano iniziando ad emergere.
 

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