Ucraina, Riccardo Passeri: «Sono due giorni che non mangio, a Leopoli tanti strani pezzi di plastica rossa»

Ucraina, Riccardo Passeri: «Sono due giorni che non mangio, a Leopoli tanti strani pezzi di plastica rossa»
di Maurizio Di Biagio
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Domenica 27 Febbraio 2022, 08:33 - Ultimo aggiornamento: 12:47

La sua mission è portare in salvo moglie e suoceri, tutti ucraini, «succeda quel che succeda». Il promoter turistico Riccardo Passeri, 45 anni, ultima sua residenza a Colonnella, in provincia di Teramo, ora si trova a Leopoli, in un bunker, per cercare di recarsi nel vicino Consolato e vedere cosa fare. Quando parla al telefono scatta l’allarme con un vocale che specifica di star lontano dalle finestre e dalle strade. Il clima è surreale. «Non mangio da due giorni». Passeri è da due anni in Ucraina, va e viene dalla nostra regione per promuoverla, non s’aspettava lui che ha l’Abruzzo nel cuore, di muoversi in un paese lontano, andando in avanscoperta per portare i suoi cari in salvo: «È la mia unica preoccupazione».

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Due giorni fa c'è stato l’abbattimento di un drone alle 6 del mattino. «Non so se il colpo proveniva da forze russe, filorusse o ucraine». «Qui gli uomini fino a 60 anni sono tutti intercettati perché vadano a combattere, qui non si scherza, ma i risultati si cominciano a vedere, questa popolazione è davvero tosta. Però cominciano a scarseggiare viveri e benzina» per questo motivo Riccardo ha intenzione di accelerare. Lui abita a Leopoli, ma ora è in quest’ultima «dove conosco diverse persone che mi possono aiutare». Nei due anni qui, nello sforzo continuo di promuovere la nostra regione sia dal punto di vista turistico che enogastronomico, cercando di cooptare ucraini da spedire in Abruzzo, ha avuto il modo di conoscere tante persone anche influenti. «In Italia molti sono preoccupati per la mia vita, ma comunque aggiorno tutti con un mio particolare profilo Facebook, li rassicuro con i social».

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Molto alta la preoccupazione. «Non ho mai vissuto una situazione del genere, psicologicamente sono a pezzi ma quello che mi fa restare lucido è trovare una via di fuga per i miei cari». Un’altra cosa strana che ha potuto notare a Leopoli è stato il rinvenimento di una plastica rossa vicino a un passaggio pedonale a Leopoli: «Come questo ce ne sono diversi sparsi un po’ a macchia di leopardo in tutta la città: ebbene non c’è nulla di innocente, da questi dispositivi partono impulsi per guidare elettronicamente i missili russi. Ho sentito qui in città che sono stati arrestati dalla polizia ucraina i responsabili di questa azione». Nella guerra di inizio XXI secolo tutto è differente. Al Consolato italiano gli hanno già risposto che si sta lavorando alacremente per organizzare al meglio l’evacuazione: «Sono stati tutti molto gentili e anche efficienti perché mi hanno detto subito dove recarmi, in quale bunker andare a proteggermi». Passeri è nativo di Bergamo ma è abruzzese d’adozione: in gioventù non gli sono mancati anni e anni di animazione presso le strutture turistiche abruzzesi. Telefona ancora a suo suocero: «È anziano, non può camminare».
 

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