Giulia Di Sabatino, morta a 19 anni: al processo non ci sarà la mamma: «E' dura, sto troppo male»

Morte di Giulia Di Sabatino, oggi al processo non ci sarà la mamma: «E' dura, sto troppo male»
di Teodora Poeta
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Giovedì 29 Ottobre 2020, 08:24 - Ultimo aggiornamento: 08:55

Dopo l’ennesimo no della procura alla richiesta di riapertura delle indagini per il caso della morte della 19enne di Tortoreto Giulia Di Sabatino, misteriosamente precipitata da un cavalcavia sull’A14, oggi inizia il vero dibattimento del processo in cui è imputato per induzione alla prostituzione minorile e pornografia minorile il 30enne di Giulianova Francesco Totaro, all’epoca indagato e poi archiviato insieme ad altri proprio nell’inchiesta per la morte di Giulia. Un processo al quale si è arrivati grazie ad un’indagine della Distrettuale dell’Aquila, competente per il reato contestato, e solo dopo il ritrovamento sul cellulare del 30enne di foto osè di Giulia e di altre due ragazze all’epoca tutte minorenni.

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Ma a costituirsi parte civile nel processo già iniziato è stata solo la famiglia di Giulia che oggi spera che «proprio da questo dibattimento – come spiega il loro legale, l’avvocato Antonio Di Gaspare – possano emergere altri elementi per noi utili». «Nella richiesta di rinvio a giudizio per Totaro – aggiunge il legale – il procuratore della Distrettuale aveva messo in correlazione le condotte dell’imputato con la morte di Giulia, tant’è che io stesso avevo più volte chiesto che quel fascicolo fosse acquisito a quello ormai archiviato».

Oggi, in aula, saranno sentiti i primi tre testi dell’accusa: si tratta della polizia giudiziaria. Mentre nella scorsa udienza è stato conferito l’incarico al consulente per la trascrizione delle intercettazioni. I fatti contestati sarebbero avvenuti ad agosto del 2013 e fino all’estate del 2014.

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Nel capo d’imputazione si parla di messaggi erotici e foto che riprendevano Giulia in pose lascive, «prospettato anche la possibilità di guadagnare denaro facendosi riprendere in versione hard dalle web cam on line predisposti in alcuni siti internet». Non c’è dubbio per gli inquirenti che si tratti di produzione di materiale pornografico. Tra quello trovato e sequestrato ci sono 60 foto di Giulia. Il legale della famiglia Di Sabatino, nel frattempo, annuncia che stanno preparando una nuova richiesta di riapertura delle indagini. Mamma Meri oggi non sarà in aula: «Non ce la faccio – ammette in lacrime - Ci sarà mio marito Luciano. Io devo andare avanti, ma è dura. Non posso arrendermi. Voglio la verità». Sui social sono molte le persone che sostengono la battaglia della famiglia di Giulia, esprimendo quotidianamente la loro solidarietà a due genitori distrutti dal dolore per la perdita di una figlia.

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