Teramo, vicina di casa perseguita famiglia con dispetti e inseguimenti: «L'inferno iniziato con l'acquisto dell'abitazione»

La vittima: «Durante il periodo del Covid, quando con le bambine ero chiusa in casa, abbiamo subito di tutto, veniva a suonare il campanello di casa a tutte le ore, anche in piena notte, batteva sulla porta, mi ha staccato più volte i contatori»

Il Tribunale di Teramo. Dispetti e inseguimenti, vicina di casa perseguita famiglia: «L'infermo iniziato con l'acquisto della casa»
di Teodora Poeta
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Mercoledì 29 Marzo 2023, 10:21 - Ultimo aggiornamento: 14:01

Voleva una casa per andare a vivere vicino a sua madre, ma quando l’ha trovata e acquistata con grandi sacrifici e ci si è trasferita con tutta la famiglia, si è ritrovata perseguitata dalla vicina. Una vicenda che adesso dovrà essere un giudice a valutare, dopo che ieri la donna, una 60enne di Teramo, è stata rinviata a giudizio per atti persecutori. Coinvolte loro malgrado in questa storia ci sono anche due bambine di 8 e 4 anni, pure loro presumibilmente perseguitate dalla 60enne perché figlie della sua vicina di casa. In questi anni avrebbero subito i continui dispetti di quella donna, cominciati dopo qualche tempo dall’acquisto, nel 2017, della nuova casa nel quartiere di Colleatterrato.

LA PAURA

«All’inizio ci parlavo con lei, poi improvvisamente è cambiata. Non so più cosa fare. Sono disperata. Le bambine hanno paura e vogliono andare via da lì - Mentre Angela (nome di fantasia) parla, non riesce a trattenere le lacrime - Per acquistare quella casa abbiamo fatto tanti sacrifici perché solo il mio compagno lavora, ma non avrei mai creduto che ci sarebbe potuta accadere una cosa simile. Per di più senza alcun motivo». In passato la 60enne era già stata denunciata e condannata in primo grado per molestie (ora in appello). «Ma lei è andata avanti». «Durante il periodo del Covid, quando con le bambine ero chiusa in casa, abbiamo subito di tutto – racconta - veniva a suonare il campanello di casa a tutte le ore, anche in piena notte, batteva sulla porta, mi ha staccato più volte i contatori». In tutto questo sono state proprio le due sorelline a risentirne di più, «con la più grande che è tornata a fare la pipì a letto», dice.

Una situazione che ha creato problemi all’interno nucleo familiare. «Siamo tutti terrorizzati da quella donna e la tensione che c’è a casa ha rotto l’armonia di un tempo».


Ad agosto l’ultimo episodio ripreso con il cellulare di Angela: «Ero in auto con la bambina più piccola quando l’ho incrociata. Ha fatto inversione di marcia e mi ha inseguita». In quel video si vede anche l’auto che all’improvviso fa un sorpasso azzardato. «Quel giorno mi sono recata dai carabinieri per sporgere denuncia». Ma anche la 60enne ha fatto la stessa cosa, andando però dalla polizia, e adesso pure nei confronti di Angela è stata esercitata l’azione penale per stalking. «Questa vicenda dimostra come alcune persone problematiche debbano essere seguite dalle strutture sanitarie perché non tutto può essere materia penale e non possiamo aspettare che queste persone arrivino a commettere certi gesti, bisogna prevenire», commenta l’avvocato Luca Carbonara, legale della donna già costituita parte civile (l’avvocata Valentina Coccioli, invece, rappresenta le due bambine). In fase di indagini preliminari la procura, con un incidente probatorio, ha disposto una perizia sulla 60enne che è stata dichiarata, all’epoca dei fatti, con un vizio parziale di mente, capace di partecipare al processo e con una pericolosità sociale scemata nella misura in cui segua il percorso di cura.
 

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