I ristoranti riaprono lungo vie con asfalto sconnesso, buche e offese sui muri

I ristoranti riaprono lungo vie con asfalto sconnesso, buche e offese sui muri
di Valentina Procopio
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Lunedì 13 Luglio 2020, 07:15 - Ultimo aggiornamento: 17:28

Post lockdown, ristoratori promossi per la nuova organizzazione e per i tavolini all’aperto, Comune di Teramo bocciato per lo stato disastroso di alcune strade. Il settore della ristorazione, dopo qualche settimana di tentennamento, ha ripreso la sua attività, trasformando le nuove regole dettate dalla lotta al Covid-19 in opportunità. Il distanziamento, necessario per contrastare l’espansione del virus, si è tradotto in nuovi spazi all’aperto, dehors, arredi floreali, allestimenti in linea con i dettami del regolamento comunale che hanno avuto l’effetto di rendere più bello e accogliente il centro della città.

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Un grande sostegno, in questo senso, è arrivato dal Comune, che ha consentito ai ristoratori di “allargarsi” all’esterno,utilizzando maggiori spazi rispetto al passato, senza pagare la tassa di occupazione del suolo pubblico. Ad aiutare i titolari di pubblici esercizi, sono state anche le procedure semplificate per la richiesta di occupazione, che possono essere presentate on line ed espletate in tempi decisamente più brevi rispetto al passato. Tanti elementi, che, messi insieme, hanno fatto in modo che anche i più scettici alla fine siano riusciti a ripartire e che stanno invogliando qualcun altro addirittura ad inaugurare altre attività: è il caso di un nuovo ristorante che dovrà aprire i battenti a piazza Sant’Anna, luogo amato dai teramani, ma purtroppo spesso vittima di degrado e atti vandalici. E’ attesa anche la riapertura di un bar in corso De Michetti, negli stessi locali che erano occupati dalla pasticceria San Marco. In viale Mazzini è già nata una nuova pizzeria, segno di vitalità del centro storico.

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Restano, però, i problemi annosi di sempre: in alcuni casi, come via Pretuzio, stride l’immagine dei tavoli all’aperto sistemati da una nota trattoria, con le pessime condizioni dell’asfalto, con buche che rendono pericoloso il passaggio, e dei muri, dove si notano scritte oltraggiose. «Bisogna fare un plauso al Comune – afferma Marcello Schillaci, presidente dell’associazione dei ristoratori tipici teramani – per aver saputo dare delle risposte in tempi brevi agli esercizi commerciali che avevano la necessità di organizzarsi con nuovi spazi all’aperto. Il settore ha ripreso a lavorare a pieno ritmo, dopo la chiusura forzata e sono fiero anche della qualità dell’offerta enogastronomica. Siamo riusciti anche a mantenere i prezzi in linea con quello degli anni passati. Il vero problema resta quello degli asfalti: in alcune vie, anche del centro, la situazione è pessima. Non si tratta solo di degrado e di immagine negativa, ma anche di sicurezza. A peggiorare la problematica, in alcune zone, sono stati anche i lavori di Open Fiber, eseguiti senza poi aver ripristinato lo stato precedente degli asfalti».

Promossa, invece, la nuova politica dell’ampliamento dell’isola pedonale, in via Veneto e via Capuani. «Ho sempre sostenuto – commenta Schilaci – l’idea di una Teramo a due velocità,con le strade del centro aperte al traffico la mattina e chiuse dal pomeggio-sera per consentire ai titolari di bar e ristoranti di puntare anche sugli eventi.

Mi piacerebbe che la sperimentazione fosse allargata anche a Porta Romana, dove ho la mia Cantina, per poter organizzare concerti, serate di lettura e molto altro». 

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