Covid-19, il virus arrivato in Abruzzo dal Nord

Covid-19, gli esperti: «Il virus è arrivato in Abruzzo da Lombardia e Veneto»
di Maurizio Di Biagio
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Sabato 4 Aprile 2020, 11:08 - Ultimo aggiornamento: 12:06

L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo di Teramo ha scoperto che, dai primi risultati del sequenziamento del genoma del Covid-19, il virus è stabile: quello che circola oggi in regione è caratterizzato da poche mutazioni che sembra non abbiano alcuna influenza sulla sua virulenza. «Se fosse mutato in questa fase – precisa il direttore sanitario, Giacomo Migliorati – sarebbe stato preoccupante, in genere è sempre meglio dopo quando perde il suo carico patogeno, insomma questa la possiamo ritenere una bella notizia».

Le differenze riscontrate nei genomi sequenziati hanno inoltre permesso di collegare il virus sia ai focolai del Nord Italia (Lombardia e Veneto) che ai focolai identificati in Nord Europa già alla fine di febbraio. Infatti, in 16 casi il genoma virale analizzato possiede una mutazione identica a quelle inglesi, belghe, olandesi e svizzere. «Il sequenziamento del genoma – prosegue Migliorati nella sua opera di volgarizzazione – è in buona sostanza l’impronta digitale di questi virus, da qui comprendiamo la sua origine e sulla base di queste caratteristiche riusciamo a capire se quando passa da un paziente all’altro muta, se modifica il suo Rna, il suo acido nucleico. Questo non ha subito mutazioni, una cosa molto positiva, in futuro sicuramente le avrà, come tutti i coronavirus». Al momento è stato analizzato un primo gruppo di 23 campioni (“ancora pochi” per Migliorati) provenienti dai diversi ospedali abruzzesi: Teramo, Atri, Pescara e L’Aquila.
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L’Izsam, nominato Centro di referenza nazionale in quest’ambito, ha avviato la diagnosi dal 16 marzo al primo aprile esaminando circa 5.000 tamponi, ora ne sta analizzando circa 500 al giorno con due linee di lavoro distinte che impiegano 50 unità fino a 17 ore al giorno. Il direttore generale, Nicola D’Alterio, dichiara che «lo scopo principale dell’indagine è comprendere meglio l’epidemiologia molecolare della malattia in tutte le nostre attività, e ancor più nelle fasi di emergenza come quella che stiamo vivendo».
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A tal proposito l’istituto sta fornendo il supporto in campo epidemiologico alla Asl di Teramo per affrontare meglio il fenomeno pandemico. D’Alterio poi aggiunge: «Siamo in stretto contatto con la Regione Abruzzo: noi siamo fortunati perché siamo in possesso di una tecnologia avanzata». Il risultato del sequenziamento è considerato rilevante perché può fornire indicazioni utili sulle modalità di ingresso del virus in Abruzzo. «È probabile, quindi, che la sua introduzione sia legata a più fonti d’infezione e non solo a quella riconducibile al focolaio del Nord Italia».
 

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