C’è un indagato, un medico, per la morte improvvisa del basso baritono teramano Luciano Di Pasquale. Sono stati gli stretti familiari del musicista, i fratelli ed una zia, a volere che si facesse chiarezza dopo il decesso con una denuncia querela immediatamente depositata in cui si sottolineava il fatto che Di Pasquale, 57 anni ancora da compiere ed una carriera brillante che lo attendeva, circa un mese fa aveva subito un intervento al cuore in una clinica privata di Brescia. Ed è proprio un medico di quella clinica l’unico indagato per omicidio colposo, un atto dovuto in questa fase, che la Procura ha individuato dopo aver disposto l’autopsia che è stata eseguita proprio ieri dall’anatomopatologo Cristian D’Ovidio.
Al momento l’esame irripetibile non ha ancora dato alcuna risposta certa con il consulente che ha chiesto novanta giorni per il deposito della relazione finale. E’ lo scorso 18 marzo quando improvvisamente il musicista teramano, conosciuto a livello internazionale, ha avvertito un malore ed è morto.
Di Pasquale era un basso baritono e docente di canto al conservatorio statale di musica “Luisa D’Annunzio” di Pescara. Tra i primi a piangerlo sono stati proprio i suoi allievi. Aveva studiato canto a Pescara con il mezzosoprano Marina Gentile e si era diplomato a Rodi Garganico con il massimo dei voti. Nel ‘95 aveva interpretato Don Alfonso nel “Così fan tutte” di Mozart in occasione delle messe in scena della fondazione Walton. Grande interprete nei ruoli del baritono buffo in un repertorio che spazia dal Settecento a Mozart e Rossini ha cantato nei maggiori teatri italiani. Dal 2008 era direttore artistico del festival ArteinCanto di Basciano. Aveva in programma dei viaggi a Tokyo, a Mosca e alla Scala, Covid permettendo.