«Paga gli affitti o finisce male». Barista minacciato e costretto a chiudere

Caro bollette e prezzi alle stelle: il titolare è rimasto indietro con le mensilità. «Li vai a trovare. Vai a rubare, a vendere la droga, ma mi devi dare i soldi. Mo mi devi a dire come me li dai. Ti massacro».

Paga gli affitti o finisce male». Barista minacciato: indagine
di Teodora Poeta
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Lunedì 13 Marzo 2023, 10:23 - Ultimo aggiornamento: 10:40

Ha dovuto chiudere il bar, che in realtà era stato preso in gestione dal figlio, quando a causa dei rincari delle bollette, dell’aumento dei costi dovuti all’inflazione e del drastico calo della clientela ad un certo punto proprio il figlio non è più riuscito a pagare l’affitto e il proprietario del locale ha iniziato a dirgli che se non gli avesse firmato lui degli assegni a garanzia, sarebbe «finita male». È per questo motivo che proprio recentemente un 72enne di un centro della costa in provincia di Teramo, assistito dall’avvocato Pier Francesco Manisco, ha deciso di denunciare per una presunta tentata estorsione un 60enne, anche lui teramano, che in più occasioni, quando il locale era ancora aperto, si è presentato all’interno «per minacciarlo».

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I FATTI
È la scorsa estate quando il figlio del 72enne decide di prendere in gestione il bar, che si trova sulla costa, per un anno con rinnovo automatico salvo disdetta. A novembre, però, inizia a non pagare più l’affitto, che è di 950 euro mensili più Iva. Non ce la fa perché le bollette della luce sono schizzate, così come i costi dei prodotti e il suo bar ha avuto anche un notevolissimo calo di clientela. «Cause a lui non imputabili», scrive l’avvocato del padre. Ma tutto questo al proprietario del locale non interessa. Eppure anziché avviare un atto di messa in mora oppure chiedere uno sfratto per morosità, si è rivolto con prepotenza al padre, che in quel bar era un preposto alla somministrazione delle bevande, per pretendere gli affitti arretrati. La prima volta c’è andato a gennaio, dopodiché si è presentato anche altre volte. In un’occasione, così come il 72enne ha raccontato ai carabinieri, è andato in compagnia di un ragazzo che lui conosceva di vista che, nel frattempo, è rimasto fuori dal locale e ha impedito agli avventori di entrare. L’obiettivo del 60enne era quello di riuscire a farsi firmare degli assegni a garanzia degli impegni del figlio. «Li vai a trovare. Vai a rubare, a vendere la droga, ma mi devi dare i soldi. Mo mi devi a dire come me li dai. Andiamo a finire assai male, ma male, male, male», sono state le frasi pronunciate. La sua convinzione, inoltre, era che fossero stati loro a far crollare la popolarità del bar e non tutti quei costi saliti alle stelle. Dopodiché è arrivato pure a minacciarlo che l’avrebbe aspettato per strada per picchiarlo. «Ti massacro. Hai capito che faccio? Mica qua ti massacro. Che sono scemo. Ti aspetto per strada. Appena ti incontro ti trito. Venditi la casa, la macchina, quello che c… ti pare ma tu mi devi dare i soldi».

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LA PAURA
Ai miliari l’anziano ha raccontato di sentirsi fortemente impaurito a seguito di quelle numerose minacce che riguardano, tra l’altro, soldi dovuti dal figlio e non da lui. A fine gennaio il 60enne gli ha pure detto: «Giovedì vengo e andiamo assieme nella tua banca così mi fai gli assegni, ti do tempo fino a giovedì, altrimenti ti mando il recupero crediti, ma non quello ufficiale, quelli che conosco io…». Incontri che si sono ripetuti pure il mese successivo, a febbraio, quando il 60enne, dopo che l’anziano gli ha provato a dire che a quel punto avrebbe chiamato i carabinieri, gli ha risposto: «Non fa niente che mi vengono a prendere, non ti preoccupare che io esco». Alla denuncia e a un’integrazione di denuncia L’avvocato Manisco ha allegato anche un file video che riprende quegli attimi. Al momento le indagini sono in corso.
 

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