Agente aggredito in carcere da un detenuto del reparto Covid: braccio rotto

Agente aggredito in carcere da un detenuto del reparto Covid: braccio rotto
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Domenica 6 Febbraio 2022, 21:55 - Ultimo aggiornamento: 22:01

Nuova aggressione nel carcere di Teramo. Un assistente capo di polizia penitenziaria in servizio nella sezione Covid  è stato preso a bastonate da un detenuto di etnia rom, riportando fratture e una prognosi di 30 giorni. «La vile aggressione - denunciano i sindacati di polizia penitenziaria Sappe, Osapp, UilPa /Penitenziari, Sinappe, Uspp, Fns Cisl e Fp Cgil - sembrerebbe essere scaturita da un ritardo di pochi minuti nell'apertura delle camere di pernottamento, ritardo dovuto alla promiscuità di detenuti positivi al coronavirus e detenuti negativi, voluta dalla Asl e dalla direzione. Infatti a Teramo vige la strana disposizione di tenere nella stessa sezione detenuti malati di Covid e detenuti che non hanno ancora contratto la malattia».



«I risultati ottenuti - aggiungono i sindacati - sono che ad oggi abbiamo oltre 100 detenuti positivi nel carcere di Teramo, record in Abruzzo. Ci sono continui malumori tra i detenuti, in quanto nella sezione permane la disposizione di tenere le camere di pernottamento aperte durante il giorno, ma siccome coabitano positivi e negativi, le aperture avvengono a turni alterni dimezzando i tempi di apertura, e dai malumori alle aggressioni il passo è breve. Tutto questo avviene in sezioni detentive che ospitano in media 80 detenuti. Va da se che le criticità aumentano di giorno in giorno, vedasi l'escalation di violenza che c'è stata a Teramo: un paio di rivolte sventate appena in tempo, detenuti che si barricano in sezione e tre aggressioni con lesioni al personale, senza contare le aggressioni verbali giornaliere». I sindacati «dicono basta, domani - affermano - chiederemo l'intervento urgente del provveditore regionale, Carmelo Cantone, che potrà e dovrà intervenire e chiarire se la gestione alternativa dei malati Covid a Teramo sia corretta e conforme alle normative in materia di prevenzione dell'infezione.

Non escludiamo nemmeno di adire le vie legali».

«A poche settimane di distanza dagli ultimi episodi di violenza avvenuti all'interno delle carceri in Abruzzo, oggi si registra l'ennesima aggressione ai danni di un agente di polizia penitenziaria, a cui esprimo la massima solidarietà a nome personale e dell'intera Giunta- dice il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio - Sicuramente la situazione in diversi istituti di pena abruzzesi non è delle migliori, visti i ripetuti episodi di violenza. Sollecito anche io un intervento da parte del Provveditore regionale affinché vengano verificate le problematiche denunciate dai rappresentanti degli agenti di polizia penitenziaria ed eventualmente effettuati quegli interventi necessari per riportare più ampi margini di sicurezza nel loro lavoro quotidiano».

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