Ruzzo, pioggia di bollette pazze: anziana deve pagare 2.900 euro

Ruzzo, pioggia di bollette pazze: anziana deve pagare 2.900 euro
di Teodora Poeta
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Mercoledì 10 Marzo 2021, 10:29 - Ultimo aggiornamento: 10:51

Qualcuno le chiama bollette pazze, ma per la Ruzzo le somme a loro dovute, che proprio in questi giorni stanno togliendo il sonno a parecchi teramani sparsi un po’ ovunque sul territorio, sono, quasi a volerle sminuire, «bollette più elevate rispetto alla media». Tutto dipende dal fatto che nella bolletta sono inclusi il conguaglio e l’acconto. «Il conguaglio – spiegano dalla società - equivale al consumo reale registrato dal contatore. Dopo diverso tempo, nell’ottica della riorganizzazione aziendale, la Ruzzo Reti ha messo in atto una ingente attività di lettura dei contatori su tutto il territorio provinciale. Se la lettura non viene comunicata nei tempi indicati sulla bolletta, nella fatturazione successiva è possibile trovare la voce relativa all’acconto, che corrisponde al consumo stimato non incluso nell’ultima lettura o autolettura».


Ecco quindi che la Ruzzo torna a raccomandare l’autolettura del contatore. A ricevere una di queste bollette una 82enne di Giulianova, che adesso deve pagare come conguaglio per il consumo di acqua un totale di 2.910,64 euro. «Mia madre tra un po’ ci rimaneva secca», cerca di sdrammatizzare la figlia, Giovanna Micochero. «L’altra sera ho ricevuto la sua telefonata alle 22, un orario in cui solitamente dorme, ma mi voleva avvisare che aveva letto la bolletta dell’acqua – racconta -. Io in quel momento ho creduto che avesse sbagliato a leggere e così sono andata a dormire tranquilla». E invece la madre ci aveva visto bene. A quanto pare la lettura del contatore dell’acqua dell’anziana era fermo a marzo del 2019. Eppure, come spiega Giovanna, «quando gli operai della Ruzzo non riuscivano ad entrare per leggere il contatore, lasciavano sempre la cartolina». L’ultima volta lo hanno fatto lo scorso 23 novembre. «L’autolettura non è praticabile dalle persone anziane che dovrebbero mettersi al cellulare o al telefono fisso, chi ancora ce l’ha, e comporre i vari numeri – aggiunge la figlia dell’82enne -.

Almeno una volta all’anno gli operai della Ruzzo devono passare e trovare il tempo per fare loro la lettura». Se questo fosse avvenuto, infatti, oggi, non ci sarebbero bollette da centinaia e anche migliaia di euro per il pagamento di un bene prezioso quale è l’acqua.

«La prima cosa che ho fatto, quando ho visto la cifra da pagare, è stata togliere la domiciliazione della bolletta sul conto corrente – prosegue Giovanna -. Ieri, ho chiamato per l’intera mattinata la Ruzzo, ma niente. Impossibile parlare con un operatore. Adesso, ovviamente, chiederò una rateizzazione, ammesso che ci sia stato quel consumo». E sì, perché il dubbio resta, visto che a quanto pare, l’82enne, da sola, avrebbe consumato 1.500 metri cubi di acqua in due anni, in una casa con giardino. In giro, però, non è affatto raro trovare altri teramani che stanno perdendo il sonno proprio a causa dell’acqua. E sui social ci sono gruppi dove si comincia a lanciare l’idea di una class action contro la Ruzzo Reti. Giovanna, ad esempio, è una di quelle che si unirebbe volentieri se solo si decidesse di partire perché, chiaramente, si parla di cifre che spesso influiscono molto sui budget familiari. Andando a scorrere c’è chi scrive 500, 600 euro, ma anche chi fa notare come pesino 85 euro per una bolletta dell’acqua. Addirittura c’è chi sta tentando, ancora in vano, di contestare bollette già pagate i cui costi gli vengono richiesti o chi, invece, pure loro invano perché sembra proprio che nessuno riesca a parlare con gli operatori, è in attesa da tempo di bollette Ruzzo che ancora non arrivano e così tutto si accumula ulteriormente ma colpa degli utenti.
 

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