No Vax, la Asl di Teramo pronta a sospendere decine di operatori. Intanto ha già iniziato

No Vax, la Asl di Teramo pronta a sospendere decine di operatori. Intanto ha già iniziato
di Maurizio Di Biagio
2 Minuti di Lettura
Venerdì 5 Novembre 2021, 08:51

Salgono momentaneamente a 19 i sanitari senza vaccinazione sospesi finora dal lavoro dalla Asl di Teramo: il conteggio oramai si aggiorna di giorno in giorno. Quotidianamente si ha notizia di qualche operatore sanitario sottoposto a provvedimenti, in cui si inserisce la sospensione dello stipendio e di altri emolumenti almeno fino al 31 dicembre 2021.

Ieri è stata la volta di altri tre: due infermieri ed un tecnico di laboratorio. E non è finita qui. Pare che la Asl sia a metà del guado per quanto riguarda il numero di comunicazioni che dovrebbero essere in totale più di trenta.


E scatta l'operazione ravvedimento, in cui si cerca di far ragionare i propri sanitari. Tra i tre operatori sospesi figura anche un tecnico di laboratorio biomedico. E come fa sapere continuamente Di Giosia in questo comparto in particolar modo, ma anche in altri per la verità, si soffre per il sott'organico: tra un range minimo previsto di 46 tecnici del settore e di un massimo di 145 (la forbice definita dal Piano del fabbisogno per far andare avanti la macchina), Circonvallazione Ragusa è appunto a quota 46, tra cui 13 a tempo determinato. Inoltre in questo tipo di servizio vi sono pure 5 beneficiari della legge 104 che aggraverebbero la situazione.

Non è stato possibile nemmeno spostare il tecnico o i due infermieri in altra mansione perché avrebbe decretato all'azienda costi maggiori.

Ad onor del vero si è cercato fino alla fine di recuperare i no-vax, di assicurarsi che, come ha sempre riferito il dg Di Giosia, non ci sia alla base della non vaccinazione: motivazioni come allergie o altro, oppure più banalmente se vi siano assenze dal lavoro per malattia che rendono vani gli appelli del ritorno tra le fila. Per le assenze che pesano sull'organico e sull'organizzazione del lavoro, si pensa di riallacciare il rapporto perso. Si cerca un pentimento bonario come è capitato a Rimini: 6 su 80 no-vax si sono infatti ravveduti. Ma questi che ancora resistono appaiono sulla difensiva non tralasciando nemmeno l'aspetto giudiziario. 


Che però si fa meno allettante in virtù della sentenza emessa il due ottobre scorso dal Consiglio di Stato, che ha bollato i ricorsi al Tar, promossi da circa 380 operatori sanitari della Asl Toscana Nord Ovest (province di Massa Carrara, Pisa, Livorno e Lucca), da parte di dipendenti o libero-professionisti contro l'obbligo vaccinale. 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA