Danilo perseguitato da uno stalker: «Mi ha scambiato per Bush, mi insegue per strada e mi minaccia»

Danilo perseguitato da uno stalker: «Mi ha scambiato per Bush, mi insegue per strada e mi minaccia»
di Maurizio Di Biagio
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Domenica 29 Gennaio 2023, 15:49

Minacciato da uno stalker e inseguito con una bottiglia rotta, dopo aver danneggiato l’auto, tutto senza motivo. Lo stalker, arrestato mercoledì scorso, è tornato subito in libertà e Danilo Torrieri, 53 anni, dipendente comunale, non sa più cosa fare, non sa come comportarsi con il un pakistano che continua a perseguitarlo per le vie cittadine con fare minaccioso. Ha già tentato di aggredirlo, ma per fortuna di Torrieri si trovava proprio nei pressi della caserma dei carabinieri dove si è rintanato, sporgendo subito denuncia. L’extracomunitario, colpito in passato da decreto di espulsione, è stato arrestato in flagranza nei giorni scorsi e poi rilasciato. Ed ora Torrieri vive con il terrore di rincontralo per le strade di Teramo.
«Non saprei proprio come reagire – ammette - perché non vorrei che con un mio eccesso di difesa possa far del male all’uomo e poi passare dalla parte del torto ci vuole davvero poco». Il 53enne teramano è uno sportivo e sa pure come reagire. Racconta il suo incubo che va avanti da tempo. «Mi accusa, nelle sue frasi, di essere addirittura io George Bush, l’ex presidente americano, evidentemente è fuori di testa, se non un fanatico religioso, oppure tutti e due». E racconta ciò che è successo domenica scorsa, verso le 21, in via Ponte San Giovanni, quando lo stalker l’ha inseguito fino all’Izs poi ai giardinetti. «A un certo punto mi dice: “io ti conosco, tu sei Bush”. E mi ha fatto pure vedere la foto del presidente americano. Mi guardava in tono di sfida. Me ne sono andato per non cercare rogna. Ma lui mi ha inseguito fino a un caffè dove ha cominciato a insultarmi ad alta voce, ma sono riuscito ad andarmene»

Dopo due giorni, si sono rincontrati in via Savini: qui il pakistano ha preso a calci la Panda del teramano provocando danni. Torrieri si è rifugiato nella vicina stazione dei carabinieri dove ha raccontato tutto a un miliare. Nel frattempo dalla videocamera si scorgeva il pakistano entrare nell’atrio con una bottiglia rotta in mano: «Meno male che dopo poco è giunta una pattuglia, i carabinieri hanno cercato i documenti che non aveva addosso e attraverso lo smartphone sono risaliti alla sua identità.

Si è scoperto che a settembre aveva già ricevuto un decreto di espulsione, evidentemente questa non era la sua prima aggressione». È giunta anche un’ambulanza per un Tso, ma dopo un po’ è arrivata la disposizione del magistrato per l’arresto: «Dalle 21, sono andato via dalla caserma a mezzanotte pensando di aver risolto». Invece no. «Il mio stalker è tornato in libertà e può continuare ad importunare me e gli altri che passeggiano tranquillamente per le vie del centro. Non mi sento più sicuro di uscire di casa. Dovrei continuamente guardarmi le spalle e avrei timore anche a difendermi perché se gli dovessi incautamente far male passerei dei guai. Non so più come risolvere questa situazione».

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