Tentò di dare fuoco all'ex, l'accendino non funziona: operaio condannato a 10 anni

Tentò di dare fuoco all'ex, l'accendino non funziona: condannato a 10 anni (nella foto la Cassazione)
di Marcello Ianni
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Venerdì 14 Aprile 2023, 08:28

«L'imputato ha più volte cercato, non riuscendovi, di produrre una fiamma con l'accendino che aveva in mano e quindi di innescare una combustione della benzina precedentemente versata con esiti potenzialmente letali sia per la persona offesa, sia per sé stessa». Un impianto accusatorio granitico che ha retto anche in Cassazione che ha ieri confermato quanto già deciso nell'ottobre scorso dalla Corte d'Appello dell'Aquila nel rideterminare la condanna a 10 anni di reclusione per l'operaio di nazionalità macedone, residente a Tempera, Dasmir Tairi di 45 anni (assistito dall'avvocato Massimo Costantini), accusato di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e dai motivi abbietti, consistiti nella cessazione della relazione sentimentale con la vittima, una romena di 44 anni, (difesa dall'avvocato Maria Teresa Di Rocco). In primo grado l'imputato era stato condannato nel corso del rito abbreviato dal giudice Marco Billi alla pena di 13 anni e 4 mesi di reclusione.

Il 22 luglio di due anni fa l'uomo aveva aspettato la donna sotto casa e, dopo averla cosparsa di benzina, aveva tentato di darle fuoco con un accendino. In primo grado erano state riconosciute a suo carico anche le aggravanti della premeditazione e dei motivi abbietti. Per la Cassazione che ha aderito a quanto già affermato dalla Corte d'Appello è del tutto irrilevante la ragione per cui l'accendono non ha funzionato. Quello che è certo è che l'imputato mentre prospettava verbalmente l'intenzione di dare fuoco alla parte offesa, abbia cercato di azionare il meccanismo manuale di accensione dell'accendino che aveva nella mano destra. Considerazioni, per i giudici, nei tre gradi di giudizio, che sono andate nella direzione che risulta provato che Tairi ha agito al fine di appiccare il fuoco alla donna dopo averla cosparsa di benzina e quindi di provocarne la morte.
 

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