Tutto è cominciato per caso, come sempre capita, poi, invece, quella frequentazione è diventata una storia solo all’apparenza seria. E’ lui, che all’epoca frequentava la provincia di Teramo per motivi di lavoro, che ad un certo punto insiste per andare a vivere insieme. "Una convivenza prodromica alla celebrazione del matrimonio", si legge nel capo d’imputazione con la donna che nel frattempo rimane incinta ma purtroppo, nei primi mesi di gravidanza, ha un aborto spontaneo. Chi si impegna a sostenere tutte le spese di casa, delle utenze domestiche e anche a pagare i viaggi fatti insieme è solo e soltanto lei, nella prospettiva di quel matrimonio che non avverrà mai. La scoperta della verità arriva durante un viaggio a Milano. Mettere ogni tassello di quel puzzle al suo posto non sarà facile, ma comunque necessario. E così lei comincia a ricostruire ogni assenza, ogni bugia. Fino a denunciarlo per sostituzione di persona. Ignara di tutto la moglie del 47enne, la cui testimonianza a processo non è stata ritenuta necessaria. E dopo la condanna penale, adesso probabilmente lo attenderà l’azione civile.
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