Bloccati in India per aver imbrattato i vagoni della metro, writer liberi: «Vogliamo tornare a casa»

Bloccati in India per aver imbrattato dei vagoni, writer liberi: «Vogliamo tornare a casa»
di Tito Di Persio
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Mercoledì 19 Ottobre 2022, 09:47 - Ultimo aggiornamento: 13:20

È imminente il rientro in Italia dei due ragazzi abruzzesi e i loro due amici marchigiani. Sia il giudice di Mumbai che quelli di Ahmedabad, dopo aver accettato il rilascio su cauzione, non ha ritenuto opportuno disporre il divieto di espatrio dall'India in attesa del processo. Ieri mattina, dopo che i loro avvocati in India hanno versato la somma 60mila rupie, l’equivalente di circa 742 euro, per loro si sono aperte le porte del commissariato di Ahmedabad, dove erano piantonati da una decina di giorni. L’avvocatessa che li rappresenta ha permesso ai quattro ragazzi di mandare un messaggio audio alle famiglie per tranquillizzarle. In questa città, la polizia contestava loro due ipotesi di reato: violazione di domicilio e danneggiamento.

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LA RICOSTRUZIONE La prima buona notizia era arrivata sabato scorso da Mumbai. Anche in questo caso il magistrato si era espresso, dopo una settimana di attesa per il rilascio su cauzione. In questo caso, dove l’accusa era solo per violazione di domicilio, ha stabilito che tutti e quattro dovranno pagare in totale una somma di 40mila Rupie, circa 500 euro (125 euro a testa). Stando a quanto riferiscono i legali che rappresentano le famiglie, l’avvocato Francesca Di Matteo e Vito Morena di Alba Adriatica, oggi tutti e quattro i writers andranno all’ambasciata italiana di Mumbai per sbrigare le pratiche burocratiche e ritirare i passaporti, per poi prenotare un volo per il rientro. «Sono felicissimo. Adesso davvero spero di riabbracciare al più presto mio figlio. Ma soprattutto mi auguro che non debba tornare i India per sostenere il processo», afferma Uliano Starinieri, papà del 21 Daniele di Spoltore, che insieme al 24enne Gianluca Cudini di Tortoreto, il 29enne Baldo Sacha di Monte San Vito, in provincia di Ancona, e il 27enne Paolo Capecci di Grottammare sono stati fermati, nella notte di venerdì 2 ottobre, e accusati di aver imbrattato due convogli della nuova metropolitana della città indiana, poco prima dell’inaugurazione da parte del primo ministro indiano Narendra Modi, la scritta “Tas”, che per la polizia indiana aveva il significato di “Take A shot” tradotto “Sparo un colpo”. Ma i ragazzi hanno subito spiegato che per loro “Tas” aveva un significato più italico, cioè “Tagliatelle alla salsa”. Ora la brutta avventura sembra giunta al capolinea. Si attende ora solo il rientro a casa dei quattro giovani.
 

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