Nell’immaginario collettivo il problema della sicurezza è sempre collegato ad ambiti diversi come cantieri e fabbriche. Eppure anche un luogo di insegnamento e di studio può avere le sue insidie con scale, superfici scivolose con il rischio d'infortunio. Ecco quindi che la dirigente Mancini ha applicato la norma raccomandando tutto il personale di «utilizzare idonee calzature in tutti gli edifici scolastici e pertinenze. Si raccomanda di non utilizzare calzature con tacco superiore a sei centimetri di tipo stretto e/o a spillo, sandali infradito e comunque con caratteristiche non sufficienti di stabilità, ruvidità della suola, comfort, protezioni delle dita e talloni. Devono essere chiuse».
Tutto questo per prevenire il rischio di cadute accidentali o di scivolamento durante le attività lavorative e le eventuali fasi di evacuazioni dell’edificio in caso di emergenza. La nota della dirigente si conclude ricordando che oltre al problema della sicurezza c’è un aspetto inerente alla salute in quanto l’utilizzo di calzature con tacchi alti provoca sollecitazioni all’apparato muscolo scheletrico.
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