Sesso con uno studente minorenne, l'ex preside di Lanciano Marcello Rosato finisce in carcere

La sentenza della Cassazione per Rosato significa anche l'interdizione perpetua dall'insegnamento

Sesso con un minorenne, preside finisce in carcere
di Alfredo d'Alessandro
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Venerdì 13 Gennaio 2023, 08:22 - Ultimo aggiornamento: 15:23

È finito nel super carcere di Lanciano dove dovrà scontare la condanna ormai definitiva: l'altro ieri sera la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di Marcello Rosato, il docente e dirigente scolastico lancianese condannato a tre anni e mezzo di reclusione il 21 settembre del 2021 perché accusato di atti sessuali con un alunno all'epoca minorenne (e che oggi ha 22 anni) con abuso dei poteri connessi alla sua funzione. E ieri mattina poco dopo le 11 al docente è stato notificato l'ordine di carcerazione. Una sentenza che per Rosato, già sospeso, oggi significa anche interdizione perpetua dall'insegnamento. Nel processo era stato condannato in continuazione con il patteggiamento a un anno e 6 mesi dinanzi al Gip del Tribunale dell'Aquila nel procedimento che lo vedeva accusato di prostituzione minorile per aver fatto sesso a pagamento con un ragazzino di 16 anni.

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I fatti che hanno portato in carcere il dirigente scolastico si sono verificati da settembre del 2017 ad aprile del 2018, sia all'interno della presidenza di una scuola superiore del Chietino, di cui Rosato era dirigente, sia nella sua casa al mare.

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La responsabilità dell'imputato è provata oltre ogni ragionevole dubbio - aveva detto fra l'altro il pm Marika Ponziani durante la sua requisitoria poi conclusa con la richiesta di condanna a 4 anni e sei mesi. Un racconto - aveva aggiunto riferendosi alle dichiarazioni della vittima - dotato di logica e coerenza, un racconto attendibile, che ha trovato significativi riscontri, una ragazzo mai animato né da risentimento nè da vendetta né motivi di carattere economico. Ma per l'accusa i riscontri sono arrivati anche dalle indagini, come nel caso dell'abitazione di San Vito la cui descrizione, fatta dal ragazzo, corrisponde a quanto trovato dagli uomini della Squadra Mobile.

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