A Milano, negli ultimi giorni di mercato, il Pescara ha mosso qualche pedina, ma non ha raggiunto l’obiettivo principale: la punta. «Eravamo partiti per prendere una punta che potesse darci qualcosa in più. E’ partito Machin e sono arrivati Pucciarelli e Clemenza. Siamo rimasti come prima. Iemmello? Non era previsto, nessuno si aspettava che ci fosse la possibilità di prenderlo. Quando si è aperta la possibilità, ero con i suoi agenti e abbiamo fatto un’offerta importante, ma non c’è stata la possibilità. Anch’io ho ricevuto una grande offerta per Galano, e ho detto no».
I tifosi non perdonano l’addio di Machin e pensano che il Pescara avrebbe potuto impedire la partenza del talento guineano andato a Monza in Lega Pro: «Machin? C’era la forte volontà del giocatore. Me lo sono trovato a Milano senza essere autorizzato dopo che aveva ricevuto l’offerta del Monza. Mi ha detto personalmente che sarebbe andato in Spagna e non sarebbe tornato se non l’avessimo lasciato andare. Di fronte ai soldi, il cuore non esiste. E’ andato via e gli auguro il meglio. Queste storie quando capitano al Pescara passano sempre per storie di business. Non abbiamo nessun venti per cento sulla vendita. Abbiamo il dieci per cento sulla plusvalenza del Parma. Sono duecentomila euro che prenderemo tra due anni, non è questo il nostro problema. Il Pescara costa dodici milioni l’anno e con i contributi si arriva a sei. Gli altri sei chi li mette? Qui si parla sempre del fatto che Sebastiani fa soldi con il calcio, ma nessuno si avvicina a fare soldi con il calcio insieme a noi».
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