Pagine e pagine di racconti scritti per la
Mondadori e la Einaudi. Thriller editi dalla
Rizzoli, dalla
Baldini & Castoldi e l'ultimo, Il delitto del fascista È nuvola Nera, per la Fanucci. Ma cosa ci fa uno scrittore piemontese, come
Angelo Marenzana, a
Fara Filiorum Petri, dove ha deciso di vivere stabilmente? «E' nato tutto per caso dice lo scrittore mia moglie aveva una casa in paese ed abbiamo pensato di ristrutturarla, ho iniziato a venire l'estate, dal 2000, e da un po' di tempo ho deciso di rimanere a vivere qui». Da cosa è rimasto affascinato? «Dall'atmosfera e dalla tranquillità, ma non parlo di una tranquillità stereotipata fatta di
montagne e di ruscelletti, anche se i luoghi sono bellissimi. Parlo delle persone, del loro modo di affrontare la vita. Riescono a esprimere cordialità anche con poche parole, anche con il silenzio ti esprimono vicinanza. E questa cosa, per uno che come me, in altri
posti d'italia, non è stato salutato sulle scale del proprio condominio, mi ha restituito quel calore umano che ti fa sentire a casa».
Diversi libri ambientati ad
Alessandria, la città dove è nato, non è arrivato il momento di scrivere qualcosa ambientato in
Abruzzo? «In realtà a luglio uscirà un mio racconto per un'antologia a cura delle
Edizioni Solfanelli, ambientata proprio a
Fara Filiorum Petri, perché la nostra casa è stata, durante la guerra, sede del comando tedesco in fuga da
Guardiagrele. Da lì è nata l'idea, ma non escludo in futuro di scrivere un vero e proprio romanzo ambientato da queste parti». E che titolo potrebbe avere? «All'ombra di una
superstizione. Questo potrebbe essere un buon titolo. Parlando con le persone di una certa età, emerge sempre qualche ricordo, aneddoto, legato a fatti misteriosi o magici, una sorta di narrazione gotico-rurale che poi si incontra frequentemente parlando con gli anziani anche in
Piemonte».