L’ auto di Cinalli si è fermata ed è rimasta accartocciata attorno a un pilastro in cemento armato. Lo sfortunato operaio Sevel non ha avuto scampo nel tremendo impatto, che ha preso in pieno proprio il lato guidatore, ed è deceduto sul colpo. A nulla è servito l’immediato intervento dei sanitari del 118. Per estrarre l’uomo dall’ammasso di lamiere sono giunti i vigili del fuoco di Casoli. Al momento dell’incredibile impatto contro il muretto esterno dell’abitazione in zona scendeva la pioggia e la strada era divenuta scivolosa. Proprio su questo pericoloso aspetto si è concentrata la ricostruzione dei carabinieri della compagnia di Atessa, coordinati dal capitano Marco Ruffini. Tra le iniziali ipotesi anche un improvviso malore. Sta di fatto che la Stilo uscita dalla semicurva sbanda, Cinalli ne perde il controllo e cerca di controsterzare, sospettano i carabinieri, ma senza riuscire a rimettere in carreggiata il mezzo.
L’auto schizza come un proiettile, si gira verso il lato sinistro e finisce per impattare duramente contro il pilastro della recinzione. Sul quel lato c’era Cinalli che ha battuto violentemente tutto il corpo riportando un nefasto politrauma che non gli ha lasciato possibilità di salvarsi. Colleghi e compaesani sono rimasti attoniti alla notizia del suo decesso e si sono stretti all’immenso dolore della moglie Marilena, i figli Marco e Federica e la mamma Immacolata. La procura di Lanciano ha poi dato il nulla osta per la sepoltura. I funerali si svolgeranno oggi, alle 15, nella cattedrale di San Leucio di Atessa. Walter Berghella
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