Scherza col cuoco/ Bloccati per il virus c’è il tempo per dedicarsi al pane fatto in casa

pane fatto in casa
di Carlo Gizzi
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Domenica 8 Novembre 2020, 19:14

L’AQUILA - Ma chi l’ha detto che fare il pane è difficile? Come dice la parola stessa, fare il pane è di una semplicità assoluta e si fa dall’alba dell’uomo sempre alla stessa maniera (fatti salvi i meravigliosi ineguagliabili pani che escono dalle abili mani degli artisti dell’arte bianca).
La ricetta che segue è davvero incredibile per come è raccontata, ma il risultato è assicurato.


LA RICETTA
In una ciotola metto 350 gr di acqua e vi sciolgo un cucchiaino di lievito secco; quindi aggiungo tutto in una volta 500 gr di farina (tipo “0” o “00”, integrale, di farro, di grano duro o tenero, metà e metà…) e ½ cucchiaio di sale. Mescolo con un cucchiaio di legno fino formare l’impasto che copro con una pellicola bucherellata e con un canovaccio e lascio lievitare per 24 ore a temperatura ambiente.
Trascorso questo tempo, metto l’impasto sulla spianatoia, lo appiattisco con le mani e gli faccio due pieghe: una e due. Quindi lo metto su un canovaccio infarinato e lo lascio riposare per un’ora. Nel frattempo porto il forno a 250° C., vi faccio scaldare una pentola, possibilmente di ghisa, dotata di coperchio. Una volta calda, vi metto l’impasto e faccio cuocere per 30 minuti con coperchio e poi per altri 10 senza coperchio. Il pane, croccante, fragrante e soffice, è pronto per accompagnare una fetta di mortadella di Campotosto, o per vestirsi, previa leggera tostatura, di un filo di olio nuovo abruzzese e un pizzico di sale.


Da qui il passaggio all’impasto per pizza napoletana è possibile, ma volutamente l’autore evita di svelarne i segreti per far sì che, in questo quasi nuovo lockdown, non ci si trasformi tutti in giovani pizzaioli alla scoperta dell’impasto perfetto, con la conseguente sparizione dal mercato dei panetti di lievito di birra.

Sono convinto che, per quanto noi si possa essere bravi e volenterosi nel ricercare la formula perfetta per impasti idratati e lievitati “a mestiere”, non potremmo mai eguagliare la qualità delle pizze che abili professionisti quotidianamente sfornano dai loro forni e che speriamo possano tornare al più presto a pieno regime dopo questa nuova emergenza.


Inutile ricordare che possiamo ordinare una pizza per telefono o via internet e riceverla, ancora fumante, a casa: ma non solo pizza. Come riporta un utile link sulla home page del portale internet del Comune dell’Aquila, https://vincilvirus.it quasi tutte le categorie merceologiche consegnano, anche durante la chiusura anti-covid, articoli di ogni genere che vanno dal cibo per i canarini, alle bacchette per suonare la batteria, dai pannolini per il bambino, al vassoio di sfogliatelle napoletane o all’ultimo libro di Camilleri.


Queste le categorie merceologiche che operano servizi di consegna a domicilio di cui potrete facilmente trovare sulla pagina del Comune dell’Aquila, la posizione e i riferimenti per fare le ordinazioni: Accessori per feste, Alimentari, Articoli per bambini, Bar, Pasticcerie, Enoteche, Edicole, cartolerie, Elettronica, servizi e articoli per la casa, Erboristerie, Farmacie e chimico-sanitarie, Fruttivendoli, Gelaterie, Ferramenta, materiali edili, Gioiellerie, Igiene e sanificazione, Internet, Librerie, Giardinaggio, Prodotti per Animali, Riparazioni auto, Ristoranti, pizzerie, self service, Salute, cosmesi, benessere, Scarpe e abbigliamento, Servizio corriere, Strumenti Musicali, Supermercati, Tabacchi.


Quindi, se avremo voglia di una ottima pizza, o di qualunque altra cosa, facciamocela fare da chi la sa fare: aiuteremo noi stessi a stare meglio in quarantena e aiuteremo i professionisti del retail a non soffrire troppo.


Carlo Gizzi

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