Scaraventa ragazza a terra e tenta di palpeggiarla: condannato a 4 anni

Scaraventa ragazza a terra e tenta di palpeggiarla: condannato a 4 anni
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Sabato 4 Marzo 2023, 08:21

Al Castello di Celano, in un punto dove c'era poca luce, una ragazza era stata aggredita alle spalle da uno sconosciuto che aveva il volto coperto da un cappuccio, e che probabilmente la stava seguendo. L'uomo la scaraventò a terra violentemente e poi cercò di palpeggiarla nelle parti intime. La vittima riuscì a reagire in modo energico e a divincolarsi gridando, e l'aggressore fu costretto ad allontanarsi di corsa a piedi facendo perdere ogni traccia. L'uomo l'altro giorno è stato condannato a 4 anni e 3 mesi di carcere per tentata violenza sessuale e lesioni.

I giudici del Tribunale di Avezzano (presidente Daria Lombardi, Pm Maurizio Maria Cerrato), hanno inflitto la pesante condanna a L.B., 40 anni, di Celano, riconosciuto colpevole di tentata violenza sessuale e lesioni nei confronti di una ragazza che stava tornando a casa dopo il lavoro.

L'uomo, nel marzo del 2022, in piena sera, a volto coperto bloccò una ragazza e la palpeggiò. La ragazza riuscì a reagire e a gridare, mettendo in fuga l'uomo, che prima la colpì al volto con alcuni pugni.

La giovane, in preda all'angoscia, si recò alla caserma dei carabinieri di Celano e denunciò l'episodio. L'altra mattina, davanti ai giudici, sono stati ricostruiti i vari momenti del drammatico fatto. In una udienza precedente era stata sentita anche la vittima che aveva confermato il racconto fatto ai militari al momento della denuncia.

Secondo l'accusa la donna stava tornando a casa dal lavoro quando fu avvicinata e aggredita, in una zona a quell'ora poco frequentata, da un uomo incappucciato che l'afferrò con forza. E mentre lei tentava di liberarsi, la colpì sul viso con dei pugni credendo di poterla poi immobilizzare. La giovane riuscì a divincolarsi, colpendo a sua volta l'aggressore, una reazione che spinse l'uomo a desistere e ad allontanarsi temendo che le urla della ragazza potessero richiamare l'attenzione di qualche passante. Il racconto preciso della vittima consentì agli investigatori di ricostruire la vicenda e determinanti furono le immagini registrate dal circuito di videosorveglianza della città.

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