I sanitari del 118, constatate le condizioni del ragazzo con particolare riferimento alle ferite riportate alla testa, hanno deciso che sarebbe stato meglio trasportarlo al pronto soccorso dell’ospedale di Teramo. Qui i sanitari gli hanno praticato le principali cure del caso stabilendo però che il ragazzo andasse ricoverato come in effetti è avvenuto. I carabinieri, dal loro canto, hanno proceduto con l’interrogatorio della moglie, presente alla scena alla scena. La moglie ha dovuto ammettere che il marito avrebbe colpito il figlio con due pugni al volto e poi gli avrebbe sbattuto la testa contro il muro. Dal Pronto soccorso, in atti, una prima conferma dell’accaduto dal punto di vista medico: il quattordicenne presenta delle ferite nella regione occipitale della testa ed un vasto ematoma alla fronte.
Ma cosa sarebbe accaduto in quella stanza? Pur con qualche reticenza iniziale, la donna, alla fine, ha raccontato tutto, sostenendo che il padre avrebbe picchiato il figlio con violenza per il fatto che gli avrebbe risposto "in maniera sgarbata" ma poi, più tardi, tra le lacrime, incalzata dai militari, ha confessato che in passato altri atti di violenza erano stati consumati e non solo sul ragazzo ma anche su di lei. Alla luce di quanto accaduto e delle confessioni della donna, i carabinieri hanno proceduto a denunciare il marocchino 43enne per maltrattamenti in famiglia.
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