Sara investita e uccisa, il magrebino già espulso: non doveva essere in Italia

Sara investita e uccisa, il magrebino già espulso: non doveva essere in Italia
di Manlio Biancone
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Sabato 4 Gennaio 2020, 09:32 - Ultimo aggiornamento: 10:49

Non doveva stare in Italia il magrebino indagato per omicidio stradale, in quanto avrebbe causato la morte di Sara Sforza, 23enne di Aielli (L'Aquila). Era stato raggiunto da un decreto di espulsione dopo una condanna per traffico di sostanze stupefacenti. «Ho impugnato il provvedimento in Cassazione - precisa il suo avvocato di fiducia, Francesco Olivieri del foro di Roma - è chiaro però che il ricorso non sospende l’esecutività del decreto». Intanto il procuratore di Avezzano, Andrea Padalino, ha nominato il medico legale Simona Ricci per una ricognizione cadaverica sulla salma della vittima che verrà effettuata, questa mattina, all’ospedale di Avezzano.

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Gli i inquirenti confermano che lo straniero è stato trovato positivo ai test di alcol e droga: aveva nel sangue un tasso di cocaina e di alcolici molto al di sopra dei limiti di legge. L’uomo attualmente si trova ricoverato all’ospedale dell’Aquila, illesa, invece, la giovane che viaggiava con lui al momento dell’incidente, Ieri mattina all’ospedale di Avezzano è stato operato il fidanzato di Sara, Alessio Vergari, 31 anni, di Aielli, che ha riportato fratture multiple.

La dinamica dell’incidente: Sara Sforza, che era alla guida della sua Renault Twingo, è morta sul colpo, dopo essere stata investita da un’Alfa Romeo 159, condotta dal magrebino. L'Alfa stava percorrendo la via Tiburtina quando ha azzardato un sorpasso, in un tratto dove non c’è visibilità, e ha centrata in pieno la Renault. 

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