Il Ministero, dunque, vuole riapprovare la rete con queste modifiche. Nel frattempo, però, sono emerse anche altre questioni: i Dea di secondo livello, ovvero i cosiddetti “super ospedali” (quanti e dove), il numero delle postazioni 118, il Punto nascita di Sulmona, le unità di Emodinamica. E qui, dunque, sorge un interrogativo: il Ministero ha cambiato idea o no rispetto all’atto già varato dalla precedente amministrazione regionale targata D’Alfonso? Se quel piano deve semplicemente essere aggiornato evidentemente la strategia è quella di procedere in continuità. Il che cozzerebbe con le dichiarazioni di intenti rese nell’ultima campagna elettorale per le regionali anche da esponenti del Governo nazionale stesso. Anche perché le questioni sono non di poco conto. Esempio: nel decreto 79 la Cardiochirurgia viene prevista a Teramo e a Chieti. Con l’istituzione dei Dea di secondo livello, supponiamo L’Aquila e Pescara, i reparti andrebbero trasferiti. O ancora. Sul Punto nascita di Sulmona si procederà con la richiesta di chiusura – già intimata a più riprese – o si deciderà di mantenerlo in vita. Delle due l’una: o il decreto 79 resta così come è o, viceversa, andrebbe cancellato per ripartire con una nuova programmazione.
Sarà importante capire, insomma, se il governo Lega-Cinque Stelle vorrà cambiare marcia, come annunciato, o restare sulle posizioni già esistenti. Sul fronte dei conti le notizie che arrivano sono rassicuranti. Il bilancio della sanità si compone di cinque addendi: i quattro bilanci delle Asl più la Gsa, la Gestione sanitaria accentrata, il “calderone” in cui vengono immesse le risorse del fondo sanitario nazionale per la distribuzione alle aziende. La strategia dell’ex governo D’Alfonso è stata quella di non prosciugare completamente la Gsa, proprio per intervenire in caso di disavanzi delle Asl, evitando di ricorrere all’aumento delle tasse. Su questo c’è stata contrapposizione con la Corte di Conti che, invece, ha sempre sostenuto la tesi dell’utilizzo completo di quelle somme visto che sono destinate a garantire i Lea, i Livelli essenziali di assistenza. Una cifra, quella accantonata nella Gsa, che ha oscillato sempre tra 25 e 40 milioni. Non ci saranno difficoltà, dunque, a “ripianare” le perdite delle Asl L’Aquila (-7,9 milioni) e Chieti (-14,2). Allineando i conti.
Nel frattempo l'assessore alla salute, Nicoletta Verì, e il direttore del Dipartimento Salute e Welfare, Angelo Muraglia, hanno firmato i provvedimenti che consentono una serie di assunzioni immediate nelle Asl, nelle more della predisposizione dei piani triennali del fabbisogno di personale. Nel dettaglio, nella Asl Lanciano-Vasto-Chieti, potranno essere assunti a tempo interminato: un dirigente medico di anatomia patologica (Vasto); 8 dirigenti medici di anestesia e rianimazione (3 per l'ospedale di Chieti, 4 per Vasto e uno per Lanciano); un dirigente medico di chirurgia generale (Ortona); un dirigente medico di gastroenterologia (Vasto); 5 dirigenti medici di medicina interna (3 a Chieti e 2 per le unità operative prive di posti letto); 2 dirigenti medici di ortopedia (Ortona); un dirigente medico di otorinolaringoiatria (Chieti); un dirigente medico di pediatria (Lanciano); 4 dirigenti di radiodiagnostica (3 a Vasto e uno a Lanciano); 2 dirigenti medici di urologia (Vasto); 2 dirigenti biologi di patologia clinica (uno a Chieti e uno a Vasto); un dirigente veterinario sanità animale (unità aziendale); un dirigente farmacista (farmacia ospedaliera Chieti); 2 tecnici della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro (dipartimento prevenzione); 4 tecnici di laboratorio (2 a Chieti, uno a Lanciano, uno a Vasto). Nella Asl di Teramo, 2 dirigenti medici anestesia e rianimazione e 2 dirigenti medici di nefrologia. Nella Asl di Pescara, 16 infermieri e 13 operatori socio-sanitari. Nella Asl L'Aquila, infine, potranno essere assunti 2 dirigenti medici di malattie infettive e un dirigente medico di ginecologia e ostetricia. Stefano Dascoli
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