Sanità, la nuova bozza: reti ictus
di II livello solo all'Aquila e Pescara

Sanità, la nuova bozza: reti ictus di II livello solo all'Aquila e Pescara
di Stefano Dascoli
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Giovedì 10 Marzo 2016, 16:27
L'AQUILA - Nel piano di riordino della sanità, in avanzata contrattazione con il Governo, di cui il Messaggero è in grado di anticipare i punti salienti, viene innanzitutto confermata l'articolazione della rete ospedaliera: ci saranno 7 Dea di I livello, di cui 4, in quanto sede di discipline di riferimento per le reti delle patologie complesse, con funzioni di Hub (si tratta dei capoluoghi di provincia); 3 Dea di I livello svolgeranno funzioni di accettazione ed emergenza più complesse rispetto ai presidi di base (Avezzano, Lanciano e Vasto); 4 saranno sedi di Pronto Soccorso (Sulmona, Atri, Giulianova e Sant'Omero); due vengono considerati presidi in zone disagiate (Penne e Castel di Sangro), quindi con Pronto soccorso. Ortona sarà afferente a Chieti con attività programmata e d'eccellenza; due ospedali (Atessa e Popoli) saranno riconvertiti con modi e tempi da individuare (per Popoli già è chiara la vocazione riabilitativa). L'Aquila e Pescara avranno, inoltre, reti “Stroke” (gestione ictus) di secondo livello. Al momento non sarebbe previsto alcun ospedale di secondo livello (non ci sono requisiti), ma la Regione è intenzionata a presentare, forse a piano approvato, un progetto funzionale e organizzativo.

I SERVIZI
Per quanto concerne la ridistribuzione della Unità operative complesse, oggetto di polemiche anche aspre, la programmazione regionale, in applicazione del decreto Lorenzin, ha agito innanzitutto per bacini, assegnando le discipline di alta specialità nelle aree di maggiore utenza (L'Aquila-Teramo e Chieti-Pescara). Alla fine si avrà una sensibile riduzione delle Unità operative complesse (nell'ordine del 15%) che si aggireranno, secondo le indiscrezioni, attorno alle 176. La non presenza di Uoc non delinea necessariamente la sparizione del servizio: la rete, ovviamente, verrà integrata con l'istituzione di Unità Operative Semplici (Uos) e Unità Operative Semplici Dipartimentali (Uosd) che saranno circa 214. Per quanto concerne le discipline più importanti, guardando solo ai capoluoghi di provincia, da quanto è stato possibile apprendere, dovrebbe essere più o meno questa. Due cardiochirurgie (Teramo e Chieti), ovviamente 4 Cardiologie con Utic, 4 Medicine generali, 3 Neurologie, 2 Nefrologie (Pescara e Chieti), 4 Oncologie, 2 Pneumologie (non c'è Chieti), 2 Radioterapie Oncologiche (Teramo e Chieti), 2 Chirurgie vascolari (Teramo e Pescara), 2 Neurochirurgie (L'Aquila e Pescara), 3 Oculistiche (senza L'Aquila), 1 Lungodegenza (L'Aquila), 2 Medicine nucleari (Pescara e Chieti), 3 Otorinolaringoiatrie (senza L'Aquila).

LE RETI
Grande importanza, nel piano, viene conferita alle cosiddette “Reti tempo-dipendenti”, che hanno lo scopo principale di garantire a ogni cittadino cure appropriate e celeri indipendentemente da dove si verifica, a livello geografico, l'evento acuto. Per esempio, con riferimento alla rete cardiologica, la riorganizzazione prevede centri Hub (Cardiologia - Utic) con Emodinamica a Chieti, Pescara, Teramo e L'Aquila e con una servizio distaccato ad Avezzano e i cosiddetti “centri Spoke” con Cardiologia e Utic a Sulmona, Lanciano, Vasto e Giulianova. Il che significa, in regione, che oltre il 94% della popolazione si troverà ad una distanza percorribile in meno di due ore da un centro di Emodinamica.

L'ICTUS
La rete dello Stroke, invece, per il trattamento degli ictus, fondamentale data la necessità di tempi strettissimi d'intervento, prevede Stroke Unit di primo e secondo livello (quest'ultima con almeno 500 casi l'anno). Le strutture, poi, sono collegate da un servizio di trasporto già definito con protocollo ad hoc. Come detto le strutture di secondo livello in Abruzzo saranno L'Aquila e Pescara. Quelle di primo livello saranno Avezzano, Sulmona, Chieti, Lanciano, Vasto, Teramo (che, a quanto sembra, manterrà comunque larghissima parte degli interventi programmati).
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