Doveva essere con altri colleghi sull'elicottero tragicamente precipitato nel gennaio di cinque anni fa a Campo Felice, un infarto lo aveva tenuto a casa, un dolore per quella tragedia che aveva minato la salute del suo cuore, riportato a nuova vita dopo un intervento chirurgico tra i primi del genere in Italia.
E' la storia a lieto fine di Fernando Carducci, ex infermiere di 118, oggi impiegato presso il laboratorio analisi dell'ospedale dell'Aquila, consigliere comunale di minoranza al Comune di Tornimparte. Un paziente miracolato «da un mago che ha mani che dovrebbero essere assicurate come i piedi dei calciatori» ha detto Carducci parlando del professore Tommaso Piva dell'ospedale Torrette di Ancona, luminare che ha incontrato per pura casualità, insieme ad Antonio Dello Russo primario della clinica di Cardiologia e l'infermiera Daniela, tutti dello staff operatorio.
Carducci per cinque ore sveglio ha assistito all'intervento di emodinamica in cui in poco tempo è passato da uno stato di morte indotta alla rinascita: «Vedevo l'elettrocardiogramma che scendeva- ha raccontato Carducci- perché Piva stava operando su una coronaria.
Infine il ricordo per i colleghi del 118 deceduti nello schianto a Campo Felice: «Ogni anno vado lì dove è caduto e vado a portare mazzo di fiori per loro. In quell'elicottero dovevo esserci anch'io se non fossi stato colpito da un infarto. Mi sono sposato, ho seguito l'esempio di Peppe Serpetti (infermiere del 118 tra i membri dell'equipaggio deceduti)». Infine la confessione di Carducci di aver raccolto del denaro da destinare un opere di beneficenza in favore dei pazienti ricoverati nel suo stesso reparto.