L'Aquila, ritrovate le due sorelline sparite a giugno: erano con la madre a Roma

L'Aquila, ritrovate le due sorelline sparite a giugno: erano con la madre a Roma
di Marcello Ianni
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Martedì 27 Luglio 2021, 08:33

Quando ha aperto la porta si è trovata di fronte gli agenti della Squadra mobile dell’Aquila e non ha potuto far altro che salutare le due figlie minorenni destinate alla casa famiglia di San Gregorio. Ritrovamento a lieto fine per le due bambine di 6 e 12 anni, scomparse dallo scorso 28 giugno, ragion per cui F.S.Z., un cittadino romeno che dal 2008 vive e lavora in città, (assistito dall’avvocato Maria Teresa Di Rocco) aveva diffuso un appello quasi accorato a magistratura, forze dell’ordine e istituzioni affinché tale mistero potesse essere risolto.

E così, la consultazione dei tabulati telefonici della donna e dei movimenti bancari hanno permesso sabato mattina l’individuazione di madre e figlie in un appartamento a Roma, ospiti di una loro conoscente.
Una vicenda complessa e dolorosa, questa, che affonda le radici in un rapporto sentimentale difficile, fino a raggiungere fasi drammatiche. Ad agosto 2019 lei denuncia lui per maltrattamenti e percosse e sparisce una prima volta per alcuni giorni. Le bimbe, in virtù della denuncia, vengono affidate, su provvedimento del Tribunale dei minori, ai servizi sociali del Comune. Qui comincia una fase di incontri “protetti”, davanti agli assistenti sociali: incontri che spesso subiscono ritardi o saltano.

Si arriva a gennaio scorso quando il procedimento penale a suo carico si chiude con una assoluzione piena.

Da quel momento in poi la donna cambia radicalmente atteggiamento, rifiutando gli incontri protetti e qualsiasi contatto con il suo compagno, quest’ultimo giudicato da una serie di relazioni e valutazioni da parte dei Servizi Sociali, “con buone competenze genitoriali ma negative da parte della madre, rimessa ad altre valutazioni psichiatriche”. Il 10 giugno scorso il Tribunale dei minori emette un decreto con il quale si ribadisce le prescrizioni di quello risalente al 16 luglio che disponeva la frequentazione tra le minori e il padre, compresi soggiorni ed eventuali pernottamenti. Avvertendo che qualora ai servizi sociali fosse stata preclusa l’attuazione degli interventi si sarebbe provveduto al collocamento delle bimbe in casa famiglia.


Nello stesso decreto si sottolineano la valutazione negativa in ordine alla madre («Appare operare al fine di escludere il padre») e le difficoltà di una delle due bambine («Disturbo emotivo»). Alla luce del decreto non accade nulla, la mamma prosegue nel suo atteggiamento. Fino al 26 giugno, quando il Tribunale dei Minori reitera la prescrizione e dispone l’allontanamento dalla madre delle minori. Quando il 28 giugno assistenti sociali e forze dell’ordine si recano all’abitazione della donna a L’Aquila, trovano porta e finestre chiuse. Non risponde nessuno. Le tre sono spartite.
 

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